Terremoto allo IOR, si dimettono i vertici

La sede dell’Istituto per le Opere di Religione

Il terremoto finanziario in Vaticano continua. Dopo l’arresto, qualche giorno fa, di Mons. Nunzio Scarano, capo contabile della sezione straordinaria dell’Apsa, l’amministrazione vaticana, ieri sera hanno rassegnato le dimissioni il direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani e il suo vice, Massimo Tulli, entrambi già indagati per riciclaggio dalle autorità italiane.
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Inizia la pulizia di Papa Francesco

In molti lo avevano capito sin da subito, da quei primissimi giorni del suo pontificato: «Bergoglio farà pulizia dentro il Vaticano». E così è stato. Quello scatolone bianco messo in bella mostra, lo scorso 23 marzo, durante l’incontro storico tra i due papi a Castel Gandolfo aveva fatto intendere che qualcosa Oltretevere stava davvero per cambiare.
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“Doveroso per la Chiesa avere lo IOR” Intervista al direttore generale Paolo Cipriani

L’Istituto per le Opere di Religione

«La Chiesa necessità d’indipendenza finanziaria, avere quindi un’istituzione predisposta a ciò non solo è essenziale, ma è doveroso». Ne è convinto Paolo Cipriani, dal 2007 direttore generale dello Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, la cosiddetta «Banca Vaticana».
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L’altro volto di Marcinkus

Mons. Marcinkus insieme a Giovanni Paolo II

Sto leggendo un interessante libro di Ignazio Ingrao, vaticanista di Panorama, intitolato “Il concilio segreto” (Ediz. Piemme, 322 pagine, €.17,50). Nel volume si racconta da un’altra prospettiva il Concilio Vaticano II e il mondo Vaticano di quegli anni. Troviamo un giovane Ratzinger intento a fare volantinaggio davanti alla Basilica di San Pietro, cronisti in rivolta, appuntamenti notturni, persino una “Vatileaks” di Paolo VI, pontefice accompagnato nei suoi viaggi all’estero dall’imponente monsignore americano Paul Marcinkus.
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