Per il Papa chiavette USB a prova di Vatileaks

Il primo incontro tra i due Papi.

Il primo incontro tra i due Papi (sul tavolino il dossier Vatileaks).

Era il 23 marzo del 2013, Bergoglio era stato eletto Papa da 10 giorni e a Castel Gandolfo, durante uno storico incontro (il primo di una lunga serie) Benedetto XVI gli consegnava uno scatolone bianco contenente il dossier Vatileaks , il rapporto choc sul furto di documenti dalla scrivania del Pontefice, stilato dai tre cardinali «detective» Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi.

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L’ultima risposta di Benedetto ai corvi

Papa Francesco abbraccia il Papa Emerito (22 febbraio 2014)

Benedetto XVI prende carta e penna e zittisce definitivamente le voci su presunte pressioni e complotti che hanno portato alle sue dimissioni. Le voci di quei corvi che, nonostante la rinuncia di un anno fa, non hanno mai smesso di sorvolare sul cupolone, ponendo dubbi anche sulla validità di quel clamoroso gesto.
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La rinuncia di Benedetto XVI

Benedetto XVI comunica la sua rinuncia al ministero petrino

Era l’11 febbraio del 2013, una giornata tranquilla in Vaticano: i cardinali raggiungevano il Palazzo Apostolico per partecipare al concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo da lì a poco. Nessuno (tranne i più stretti collaboratori di Ratzinger) sapeva che dal quel giorno la Chiesa non sarebbe stata più la stessa. Oggi ricordiamo quel momento “rivoluzionario” e lo facciamo senza troppi giri di parole. Vogliamo farlo soltanto con le parole di Benedetto XVI.
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L’altro volto di Marcinkus

Mons. Marcinkus insieme a Giovanni Paolo II

Sto leggendo un interessante libro di Ignazio Ingrao, vaticanista di Panorama, intitolato “Il concilio segreto” (Ediz. Piemme, 322 pagine, €.17,50). Nel volume si racconta da un’altra prospettiva il Concilio Vaticano II e il mondo Vaticano di quegli anni. Troviamo un giovane Ratzinger intento a fare volantinaggio davanti alla Basilica di San Pietro, cronisti in rivolta, appuntamenti notturni, persino una “Vatileaks” di Paolo VI, pontefice accompagnato nei suoi viaggi all’estero dall’imponente monsignore americano Paul Marcinkus.
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