Tre frati “detective” avvisarono il Papa

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Un rapporto riservato partito da Terni e recapitato in Vaticano a fine 2013, diversi mesi dopo la nascita della commissione d’inchiesta sui dicasteri economici voluta da Papa Francesco e della quale facevano parte Mons. Vallejo Balda e Francesca Chaouqui, le due persone arrestate dentro le mura vaticane con l’accusa di diffusione di documenti riservati, finiti poi in due libri.

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Perché i “corvi” hanno tradito il Papa?

Francesca Chaouqui e Mons. Lucio Vallejo Balda

Francesca Chaouqui e Mons. Lucio Vallejo Balda

Dal mese di maggio la Gendarmeria vaticana teneva d’occhio entrambi: dopo l’ok del magistrato e soprattutto dopo il via libera di Papa Francesco, son scattate le manette per i nuovi presunti «corvi» del Vaticano. Per lo spagnolo Mons. Lucio Angel Vallejo Balda e per l’italo-egiziana Francesca Immacolata Chaouqui, l’avventura vaticana al fianco di Bergoglio si è conclusa nel peggiore dei modi, con l’accusa di aver sottratto e diffuso documenti riservati sulle finanze vaticane.
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I corvi tornano in Vaticano e gracchiano: “Papa Francesco ha un tumore al cervello”

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Un Papa che con il Sinodo sta portando la Chiesa alla rovina e che a causa di un tumore al cervello non potrà più avere quella lucidità per guidare la Chiesa. Uno scenario surreale, un’immagine drammatica, lontana anni luce dalla realtà ma che in tanti oggi vorrebbero fosse credibile per minare il pontificato di Jorge Bergoglio.
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Per il Papa chiavette USB a prova di Vatileaks

Il primo incontro tra i due Papi.

Il primo incontro tra i due Papi (sul tavolino il dossier Vatileaks).

Era il 23 marzo del 2013, Bergoglio era stato eletto Papa da 10 giorni e a Castel Gandolfo, durante uno storico incontro (il primo di una lunga serie) Benedetto XVI gli consegnava uno scatolone bianco contenente il dossier Vatileaks , il rapporto choc sul furto di documenti dalla scrivania del Pontefice, stilato dai tre cardinali «detective» Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi.

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