Di nuovo insieme, questa volta per unire le forze e consacrare il Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo contro le insidie del demonio.
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Terremoto allo IOR, si dimettono i vertici
Il terremoto finanziario in Vaticano continua. Dopo l’arresto, qualche giorno fa, di Mons. Nunzio Scarano, capo contabile della sezione straordinaria dell’Apsa, l’amministrazione vaticana, ieri sera hanno rassegnato le dimissioni il direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani e il suo vice, Massimo Tulli, entrambi già indagati per riciclaggio dalle autorità italiane.
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Inizia la pulizia di Papa Francesco
In molti lo avevano capito sin da subito, da quei primissimi giorni del suo pontificato: «Bergoglio farà pulizia dentro il Vaticano». E così è stato. Quello scatolone bianco messo in bella mostra, lo scorso 23 marzo, durante l’incontro storico tra i due papi a Castel Gandolfo aveva fatto intendere che qualcosa Oltretevere stava davvero per cambiare.
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Il Papa indaga sui soldi dello IOR
Lo Ior sotto la lente d’ingrandimento di Papa Francesco. Dopo aver nominato alcuni giorni fa un suo uomo di fiducia, monsignor Battista Ricca, nuovo prelato dell’Istituto per le Opere di Religione, il Pontefice torna a occuparsi della Banca Vaticana: prima di dare il via alla riforma della Curia Romana che coinvolgerà anche lo Ior, il Papa vuol conoscere alla perfezione i meccanismi che riguardano l’istituto, vuole leggere tutta la documentazione e acquisire informazioni fondamentali in vista della riunione che avrà i primi di ottobre con il gruppo di otto cardinali che lo aiuteranno a compiere la tanto attesa «rivoluzione vaticana».
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Ratzinger e la rinuncia ai tempi di Paolo VI
“(…) Sappiamo che (Paolo VI) prima del suo settantacinquesimo compleanno, e anche prima dell’ottantesimo, ha lottato intensamente con l’idea di ritirarsi. E possiamo immaginare quanto debba essere pesante il pensiero di non poter più appartenere a se stessi. Di non avere più un momento privato. Di essere incatenati fino all’ultimo, con il proprio corpo che cede, a un compito che esige, giorno dopo giorno, il pieno e vivo impiego di tutte le forze di un uomo. «Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore» (Romani, 14, 7-8) (…)”.
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