“E’ l’ora di agire e far sparire l’ISIS” Intervista al Card. Philippe Barbarin

Il Card. Barbarin in Iraq (Photo Sedicom/Diocèse de Lyon)

Il Card. Barbarin in Iraq (Photo Sedicom/Diocèse de Lyon)

“Adesso è il momento di agire, mettere tutto in opera: sovvenire ai bisogni immediati delle popolazioni sfollate, far sparire l’ISIS, trovare una soluzione politica per il futuro dell’Iraq con delle azioni politiche e militari. E non dimentichiamo che anche noi dobbiamo agire!” Così l’arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin intervistato da Tgcom24 – Stanze Vaticane all’indomani della decapitazione del fotoreporter americano James Foley da parte dei jihadisti dell’ISIS. “Era profondamente cattolico”, sottolinea il cardinale, “recitava il rosario tutti i giorni e voleva lasciare il giornalismo al termine del suo reportage per dedicare il suo tempo al dialogo interreligioso”. Il cardinale è stato in Iraq alcune settimane fa con una delegazione di vescovi francesi per incontrare i cristiani sfollati.
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Il Vaticano: “Azione militare in Iraq necessaria”

papa iraq

Il tempo delle parole è finito. In queste ore il Vaticano e la Chiesa cattolica stanno mettendo in campo tutte le risorse possibili per mettere fine alle persecuzioni di cristiani e yazidi da parte degli jihadisti in Iraq. Il Vaticano a sorpresa approva i raid americani: “L’azione militare forse è necessaria”. La Conferenza Episcopale Francese d’accordo: “Chiediamo di usare la forza”.
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“L’uomo resta dov’è e basta”

Era l’estate del 2009, il Vaticano era nel pieno delle polemiche per il caso Williamson (il vescovo lefevbriano antisemita e negazionista a cui fu tolta la scomunica) e a Castel Gandolfo ci fu una riunione tra Papa Benedetto XVI e quattro importanti cardinali: Camillo Ruini, Angelo Scola, all’epoca Patriarca di Venezia, Angelo Bagnasco, presidente della CEI e l’austriaco Christoph Schonborn. I quattro porporati, come narra la leggenda, suggerirono al Papa la rimozione del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone (colpevole di non aver saputo gestire lo scandalo), ma Joseph Raztinger rispose lapidario: “Der mann bleibt wo er list, und basta!”, l’uomo resta dov’è e basta!
E’ l’estate del 2012 e si torna ancora a discutere del Segretario di Stato, ma questa volta per arrivare alle sue dimissioni si è messa in piedi un’operazione, il Vatileaks, che coinvolge dipendenti del Vaticano, giornalisti e indirettamente anche qualche prelato che non perde occasione di dire la sua, magari con qualche scivolone.

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