Il Papa cambia lo statuto dello IOR

Con un chirografo dello scorso 8 agosto (ma diffuso oggi), Papa Francesco ha deciso di modificare lo statuto dello IOR, la banca vaticana. Il documento era fermo al 1990 e portava la firma di Giovanni Paolo II. Lo scorso dicembre un libro (consegnato al Papa) aveva denunciato la situazione di stallo all’interno dell’Istituto per le Opere di Religione, in particolare il fatto che lo statuto fosse fermo ancora al 1990. Francesco aveva tentato di cambiare le cose senza successo. Adesso con il nuovo statuto…
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Una rivoluzione in Segreteria di Stato (a partire dalla cassaforte)

Il Papa e il cardinale Parolin

Una raffica di trasferimenti, qualche silurato d’eccezione e qualche promosso. Nel bel mezzo della pausa estiva, con Papa Francesco che ha ridotto al minimo le udienze, in Segreteria di Stato nelle ultime settimane si sono succedute una serie di nomine e di cambiamenti importanti che di certo indicano un cambio di passo, un riassetto, voluto dal cardinale Pietro Parolin e dal nuovo Sostituto per gli Affari Generali, il venezuelano monsignor Edgar Peña Parra, in linea con la riforma.
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Francesco, Putin e il sogno del viaggio in Russia

Una stretta di mano e un’accoglienza calorosa, nonostante il ritardo di quasi un’ora. Il Presidente Putin torna in Vaticano per la terza volta accolto da Papa Francesco. Il faccia a faccia nella biblioteca privata è durato 55 minuti. I temi in discussione: la questione ecologica, la tutela dei cristiani in Medio Oriente, la Siria, il Venezuela e poi il dossier più spinoso, dedicato alla pace in Ucraina dove le posizioni tra Russia e Santa Sede sono ancora molto distanti.
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Il dossier e la tomba in Vaticano

Un dossier sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, finito in mano a un sacerdote, ex dipendente della Santa Sede, il quale, dopo averlo letto e fotocopiato, lo ha consegnato a diversi personaggi, facendo arrivare indirettamente alcune informazioni nelle mani della famiglia della giovane cittadina vaticana scomparsa nel nulla il 22 giugno del 1983. 

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La caduta del “ranger” australiano

Il cardinale George Pell

Quando nel giugno 2017 erano arrivate a Roma le prime avvisaglie di un’inchiesta per pedofilia a carico del cardinale australiano George Pell, il gigante d’oltreoceano si era presentato dal Papa con una lettera di dimissioni. Francesco, guardandolo negli occhi gli aveva risposto che non le avrebbe accettate fin quando non fosse arrivata una sentenza definitiva a suo carico.
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