Era soprannominato “monsignor 500 euro” perché secondo i più maligni d’Oltretevere teneva nel portafogli sempre alcune banconote di grosso taglio. Per monsignor Nunzio Scarano, ex contabile dell’APSA, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, in pratica la Banca Centrale del Vaticano, è arrivata ieri una condanna in appello a tre anni di carcere per corruzione e calunnia.
Continua a leggere