“Parlavo col KGB in Vaticano, ma non sono una spia” – L’intervista

Padre Szlowieniec insieme a Giovanni Paolo II e Vladimir Putin

Padre Szlowieniec insieme a Giovanni Paolo II e Vladimir Putin

Dopo le rivelazioni choc di Tomasz Turowski, la talpa dei servizi segreti infiltrata in Vaticano negli anni 70 e 80 (che potete rileggere QUI) parla il religioso che traduceva tutti i discorsi di Giovanni Paolo II con i leader sovietici. E’ lui il famoso prete con il nome in codice “Russo” di cui parla Turowski? Lui ammette: “E’ vero, parlavo con il KGB, ma non sono una spia”. Ecco l’intervista pubblicata su Panorama.
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“La mia vita da talpa infiltrata in Vaticano”. Parla Tomasz Turowski

Tomasz Turowski con Papa Wojtyla

La “talpa” Tomasz Turowski con Papa Wojtyla

Ho realizzato a Varsavia una lunga intervista a Tomasz Turowski, maggiore in pensione dei servizi segreti polacchi durante il regime comunista. Turowski era infiltrato nei gesuiti ed era arrivato a spiare Papa Wojtyla. Nell’intervista rivela: “Ai miei tempi c’erano tante spie in Vaticano; una di questa ha lavorato fino a poco tempo fa per Papa Francesco”. Sul numero di Panorama in edicola trovate l’intervista integrale e tutte le foto di Turowski oggi e dell’epoca.
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“Voglio diventare prete e pregare a Fatima” Intervista all’attentatore turco Alì Ağca

L'intervista a Mehmet Alì Ağca

L’intervista a Mehmet Alì Ağca

Istanbul – Si presenta all’appuntamento in perfetto orario, elegante, con degli occhiali da sole che chiederà di tenere per tutto il tempo, anche durante le riprese.  Dopo averci dato il benvenuto in Turchia, annuncia: “Questa sarà probabilmente la mia ultima intervista, lascio un testamento spirituale”.

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7 milioni, la ricetta anti-odio del Papa

Papa Francesco e il Card. Tagle, arcivescovo di Manila.

Papa Francesco e il Card. Tagle, arcivescovo di Manila.

Una marea umana. Questa volta davvero, questa volta non è un modo di dire giornalistico per dare l’idea al lettore di una presenza massiccia di persone. No, questa volta i partecipanti erano sette milioni, sette, e hanno affollato le strade di Manila, nelle Filippine, orgogliosi della propria fede cattolica, per assistere non a un concerto, ma più semplicemente alla messa conclusiva del viaggio apostolico di Papa Francesco. Sì, sempre lui.
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