
Il giudice Rosario Livatino
Il giudice Rosario Livatino
Rosario Livatino
Non aveva voluto una scorta per non mettere a rischio altri uomini, perché, in cuor suo, sapeva che qualcosa, prima o poi, gli sarebbe accaduto. E alla fine è morto da solo, scappando in mezzo a delle sterpaglie che paradossalmente per lui rappresentavano la vita.
Feroci e devoti, sono gli assassini col rosario, credenti a modo loro e mandanti di efferati delitti. Come Bernardo Provenzano, il boss di Cosa Nostra che, prima di morire, dopo aver letto tutti i giorni la Bibbia, aveva riempito la sua cella di immagini di Padre Pio e della Beata Vergine e aveva tappezzato il suo covo, dove si nascondeva prima di essere arrestato, con immagini sacre di Santi e di “Madunnuzze”.
Continua a leggere
Gaetano Puzzangaro in una delle rare immagini recenti
Per il settimanale Panorama, in edicola da oggi, ho intervistato uno dei killer del giudice Rosario Livatino, Gaetano Puzzangaro. A seguire un’anticipazione del servizio.
L’incontro avviene in una saletta del carcere di Opera, alle porte di Milano, nell’area colloqui della sezione “alta sicurezza”. Un tavolino bianco di plastica e tre sedie: nella stanza non c’è nient’altro. E’ il reparto dove vivono gli ergastolani ostativi, quelli usciti dal 41 bis: uomini che non avranno mai la speranza di un permesso fuori dalla struttura.