Vertice abusi, rispuntano i “dubia”

I cardinali Burke e Brandmüller

Quando ieri mattina è stato riferito a Papa Francesco che un gruppetto di attivisti evangelici aveva manifestato vicino alla Sala Stampa Vaticana invocando l’abolizione del “segreto” e la “trasparenza” in vista del summit sugli abusi, il Pontefice ha voluto ribadire, ancora con più forza ai suoi consiglieri, che dopo questa conferenza che inizierà domani le cose dovranno radicalmente cambiare. Volenti o nolenti. Nulla potrà esser più come prima.
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Abusi, veleni e veline

L’ora dei veleni e delle veline. A pochi giorni dall’inizio in Vaticano del summit sugli abusi, non sono pochi coloro che dentro le mura leonine parlano già di resa dei conti in arrivo. Francesco, nei giorni scorsi, ha lanciato qualche segnale, soprattutto a chi, approfittando del momento delicato in arrivo, ha pensato di approfittarne per tendergli l’ennesima trappola, l’ennesimo sgambetto nella speranza che questo pontificato si concluda bruscamente.
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Viganò torna a colpire da un rifugio segreto

Monsignor Carlo Maria Viganò

Il piano era stato studiato nei minimi dettagli: il dossier che accusa il Vaticano e il Papa di aver coperto per anni le molestie dell’ormai ex cardinale McCarrick, “dev’essere pubblicato il 26 agosto, la domenica conclusiva del viaggio di Francesco in Irlanda”. Non un giorno prima, non un giorno dopo.
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Viganò non parlò al Papa di abusi su minori

Al centro monsignor Carlo Maria Viganò

Fiducia. E’ la parola chiave scelta da Bergoglio sul volo di ritorno dall’Irlanda, rispondendo a una domanda sul dossier pubblicato da monsignor Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo che accusa clamorosamente il Papa d’insabbiamento, chiedendone le dimissioni. Francesco non si è tirato indietro, e pur scegliendo la via del silenzio sulla faccenda, ha chiesto soltanto “un atto di fiducia” ai giornalisti che gli hanno posto una domanda in merito alla “testimonianza” scritta dall’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti.

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“Pedofilia? C’è ancora molto lavoro da fare”
Intervista a Mons. Joseph Kurtz (ITA/ENG)

Mons. Joseph Edward Kurtz

“Sui casi degli abusi sessuali negli Stati Uniti abbiamo visto grandi progressi, ma c’è ancora molto lavoro da fare. È mio fermo impegno fare tutto il possibile per continuare a fare passi avanti su questo tema di vitale importanza”.
Mons. Joseph Edward Kurtz, 67 anni, figlio di un minatore di carbone della Pennsylvania, arcivescovo di Louisville (nel Kentucky) e nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Statunitense sembra non voler fare sconti a nessuno: tolleranza zero per i preti pedofili, continuare a dar battaglia all’amministrazione Obama sull’assistenza sanitaria, lotta alla povertà e alla disuguaglianza sociale, nessuna apertura alle unioni gay e tanto altro. Ce lo racconta in questa intervista esclusiva.
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