“Non si può uccidere in nome di Dio”

Papa Francesco in Albania ha parlato della pacifica convivenza tra cattolici, ortodossi e musulmani. Poi ha lanciato un monito contro gli estremisti: “Nessuno si faccia scudo con Dio per compiere violenze. Così travisano la religione”. Ne parliamo in questa puntata con l’Archimandrita greco ortodosso Dionysios Papavassiliou e Suor Anna Megli, della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù.

Una risposta a ““Non si può uccidere in nome di Dio”

  1. Il concetto sarebbe giusto… ma forse papa Francesco soffre un po’ di amnesia storica…

    Dalle crociate alle guerre tra cattolici e protestanti, cattolici e ortodossi, passando per l’inquisizione e la conversione forzata in Spagna con i musulmani e nelle Americhe con i nativi, fino al sostegno dato a nazismo, fascismo, franchismo…
    Una figura emblematica è il cappellano militare… ha senso benedire strumenti e mezzi di morte? Lo stesso senso che ha l’imam che incita alla guerra santa.

    “Dio è con noi” era uno slogan scritto persino nelle fibbie delle ss. Pertanto l’Isis ha avuto un buon precedente dalla cristianità… ora è troppo semplice cercare di fare ammenda, invocare l’intervento ONU…

    Dio chiederà conto a tutte le religioni che lo hanno usato per tutti i loro giochi di potere affinché “sia santificato” il Suo nome e si compia la Sua volontà.

    Eppure i sedicenti cristiani, musulmani ed ebrei asseriscono di avere un antenato comune, così vi ricordo la regola: “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo”.

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