
Benedetto XVI con mons. Alfred Xuereb
Le scuse e la richiesta di perdono non sono bastate. Gli attacchi a Benedetto XVI non si placano, soprattutto da chi lo accusa di aver mentito, di non esser stato sincero nella lettera, resa nota qualche giorno fa, in cui il 94enne Papa emerito commenta il dossier sugli abusi nella diocesi di Monaco e Frisinga (quasi 500 casi in 74 anni).
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«Uno ha detto: “Coraggio! Se il Signore dà un peso, darà anche l’aiuto per portarlo”». Era ancora incredulo, subito dopo l’elezione in quel caldo agosto del 1978. E raccontava di un confratello cardinale che nella Cappella Sistina lo aveva incoraggiato a non aver paura.
“Il virus non guarda in faccia a nessuno, la pandemia necessita della solidarietà e la Croce è segno della solidarietà di Dio con tutta l’umanità”. Parola di padre Ciro Benedettini, primo consultore della Congregazione dei Passionisti che quest’anno festeggia i 300 anni dalla fondazione. Qualche giorno fa si è chiuso il quarto Congresso Teologico Internazionale organizzato dai frati passionisti che insieme a studiosi provenienti da tutto il mondo si sono interrogati sulla Sapienza della Croce, affrontando quattro traiettorie: le sfide delle culture, la promozione dell’umanesimo e del dialogo interreligioso, i nuovi scenari dell’evangelizzazione e il carisma di San Paolo della Croce per il presente e il futuro del mondo.