Nonostante Milano sia in festa per l’arrivo di Papa Benedetto XVI (l’ultima visita di un Papa a Milano risale al 1984 con Wojtyla), mi segnalano che per colpa dei soliti rimpalli burocratici tra i vari enti (rimpalli che solo in Italia possono esistere), qualcuno purtroppo avrà davvero poco da festeggiare.
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Paolo Gabriele presto tornerà a casa: chiesti i domiciliari. Ma cosa c’era dentro “le 4 casse”?
Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo del Papa, agli arresti in Vaticano per aver trafugato dei documenti dall’appartamento papale, potrebbe tornare a casa già nel fine settimana (o al massimo all’inizio della prossima). Secondo alcune autorevoli fonti vaticane sentite da Tgcom24 – Stanze Vaticane i legali dell’ex aiutante di camera del Pontefice hanno già presentato istanza per gli arresti domiciliari.
“Paolo non è un corvo… al massimo è una colomba!”
Un vecchio amico d’infanzia di Paolo Gabriele, l’aiutante di camera del Papa arrestato per aver rubato i documenti segreti di Benedetto XVI, ha voluto scrivere una lettera a Stanze Vaticane. Dice la sua, parla del suo amico e assicura: “Non può essere il corvo. Sono certo che in queste ore è tranquillo e starà recitando il rosario”. Di seguito vi trascrivo la lettera integrale (l’autore per il ruolo che ricopre ha preferito rimanere anonimo).
Ecco chi è “Paulus”, il maggiordomo corvo arrestato dalla Gendarmeria Vaticana
I più intimi in Vaticano lo chiamano “Paulus”, il soprannome donatogli da Giovanni Paolo II. E’ l’assistente di camera del pontefice, Paolo Gabriele, il laico in stato di arresto, accusato di essere uno dei corvi che hanno diffuso documenti riservati della Santa Sede.
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Sfiducia a Gotti Tedeschi e l’arresto di un “corvo”: parte la controffensiva vaticana
Mentre in Vaticano ci si chiede ancora quali siano i motivi che hanno portato all’addio di Ettore Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior (ufficialmente “per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio”), oggi la commissione cardinalizia di vigilanza presieduta dal segretario di Stato Bertone si è riunita per formalizzare la nomina del presidente ad interim Ronaldo Hermann e per decidere le prossime mosse. Ovviamente tra i porporati membri della commissione, bocche cucite: “Non posso dire niente”, riferisce a Stanze Vaticane uno dei membri. Continua a leggere