Un ovetto di cioccolato con una sorpresa all’interno. È il regalo più tenero che Papa Francesco ha voluto fare alla piccola Ginevra che insieme a mamma Giorgia e a papà Andrea è stata ricevuta ieri mattina in Vaticano dal Pontefice.
Un momento ufficiale ma allo stesso tempo molto intimo perché il Presidente del Consiglio ha raggiunto il Palazzo Apostolico vaticano, nel suo primo incontro ufficiale con il Pontefice, accompagnata oltre che dai più stretti collaboratori anche dai familiari. E così Francesco, dopo un serrato faccia a faccia di 35 minuti con Giorgia Meloni, si è voluto intrattenere per qualche momento anche con il compagno della premier e con la piccola di casa: oltre alla cioccolata il Papa le ha regalato alcuni libri sul Natale. Poi ha ringraziato Ginevra per un disegno che la piccola gli ha portato come regalo da parte di tutti i bambini e le ha detto scherzando: “Cosa fai con quel quadernetto che ti sei portata dietro?”.
Toni familiari, insomma, in una cornice ufficiale, nella biblioteca privata dove il Papa riceve tutti i giorni i grandi del mondo. “Qui davvero c’è un’infinità da raccontare”, è stato uno dei primi commenti della Meloni, ammirando, stando seduta davanti a Francesco, le bellezze del palazzo. Il Pontefice, poi, commentando la presenza del compagno della premier e della bambina le ha detto: “Siete parte del popolo della Chiesa”.
Una conversazione tra i due in un “clima cordiale”, ha fatto sapere la Santa Sede. Al centro del colloquio in Vaticano “alcune questioni relative alla situazione sociale italiana, con particolare riferimento ai problemi legati alla lotta alla povertà, alla famiglia, al fenomeno demografico e all’educazione dei giovani. Nel prosieguo della conversazione sono state prese in esame tematiche di carattere internazionale, con speciale riferimento all’Europa, al conflitto in Ucraina e alle migrazioni”. Tema quest’ultimo di strettissima attualità con la premier italiana che alcuni giorni fa ha incassato delle aperture importanti dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sulla gestione dei flussi migratori e con Papa Francesco che proprio due giorni fa, ricevendo in Vaticano il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ha chiesto che l’Europa approvi il Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, “perché si possano implementare adeguate politiche per accogliere, accompagnare, promuovere e integrare i migranti”. Dopotutto il Papa, nel pieno della crisi per gli sbarchi sulle coste siciliane, a poche settimane dall’elezione di Giorgia Meloni, aveva affermato che “l’Europa non può lasciare sola l’Italia” e gli altri paesi del Mediterraneo sul tema dell’accoglienza.
Prima di raggiungere i rappresentanti della Segreteria di Stato, guidati dal cardinale Parolin, la Presidente del Consiglio ha presentato al Papa i suoi collaboratori di Palazzo Chigi, dal sottosegretario Mantovano al capo di gabinetto e ai consiglieri diplomatico e militare. “Un onore e una forte emozione avere l’opportunità di dialogare con il Santo Padre sulle grandi questioni del nostro tempo” è stato il commento che Meloni ha scritto su Twitter dopo l’udienza.
L’incontro si è concluso con il consueto scambio dei doni: due libri e un angelo regalati dalla premier e una scultura in bronzo, il libro “Un’enciclica sulla pace in Ucraina” curato dal vaticanista Grana, quello sull’appartamento pontificio di padre Leonardo Sapienza e due documenti papali (il Messaggio per la Pace e il Documento sulla Fratellanza Umana) donati da Bergoglio. Oltre all’ovetto di cioccolato che al momento dei saluti era già sparito.
(Articolo pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano Il Giornale)