Il Papa “riformatore” che creò la Curia Romana

Papa Sisto V

E’ il Papa che ha creato la Curia Romana, nel 1588, con la Costituzione Apostolica Immensa Aeterni Dei e oggi viene celebrato nel cinquecentenario dalla nascita. Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, lo definisce un “Papa energico, riformatore, che il Belli chiamava “il Papa rugantino, tosto”, ancora ricordato per le sue battute ma soprattutto per il suo contributo nell’assetto urbanistico della città di Roma”

A ricordare Papa Felice Peretti è stato un convegno, tenuto negli scorsi giorni presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, dal titolo “Le riforme di Sisto V: Papa marchigiano, legislatore universale”,

Un convegno per celebrare, a cinquecento anni dalla sua nascita, questo Papa, legato da vincoli familiari a Camerino, la cui arcidiocesi, pur non grandissima, ha una certa importanza nella storia sia del Papato in generale, dato che Clemente X, Papa Altieri, fu Arcivescovo di Camerino, sia in quella del diritto canonico in particolare, dato che originario della diocesi fu il Cardinale Gasparri, uno dei demiurghi del Codice di diritto canonico del 1917.

Il convegno che si è tenuto a Camerino

Benché il suo pontificato non sia durato che cinque anni e 4 mesi, il ricordo di Sisto V
s’è conservato come una leggenda, aiutato in questo dal Belli, che lo cita come “il Papa
Rugantino, il Papa tosto”; e particolarmente a Roma, il cui assetto urbanistico venne da lui visibilmente migliorato: egli fece completare la Cupola di San Pietro, demolire e ricostruire il Palazzo Laterano e, desiderando unire simbolicamente i quattro angoli di Roma, fece erigere altrettanti obelischi: in piazza San Pietro, in piazza dell’Esquilino, in piazza San Giovanni in Laterano e in piazza del Popolo.

Oltre questi aspetti relativi al mecenatismo artistico, in cui pure Papa Peretti fu molto attivo, di particolare interesse per la Scuola di Giurisprudenza di Camerino è la sua attività legislativa, cui si debbono interventi all’avanguardia in moltissimi campi del diritto: a lui si deve la prima normativa completa sugli archivi ecclesiastici diocesani, egli riformò la normativa sul notariato, si occupò d’una delle prime revisioni complete del Decretum Gratiani, con la cost. ap. Romanus Pontifex organizzò le visite ad limina dando loro la struttura che sostanzialmente hanno tutt’oggi, e soprattutto creò, con la Cost. ap. Immensa Aeterni Dei, la Curia romana, ossia l’apparato ‘ministeriale’, per usare una similitudine, che assiste il Papa nel governo della Chiesa: tema che è di grandissima attualità, dato che Papa Francesco ha promulgato da poco la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, con una riforma totale della normativa che regola la Curia romana.

In particolare, poi, Sisto V diede preferenza nelle nuove nomine a persone di non elevata estrazione sociale, a scapito dei personaggi altolocati che tradizionalmente mantenevano legami con le potenze politiche e le grandi famiglie dell’aristocrazia romana, avviando quella che con terminologia moderna potremmo chiamare una prima
democratizzazione della Curia romana; a lui si deve anche una delle prime leggi sui pentiti, che prometteva la grazia, la facoltà di liberare due amici e premi in denaro ai banditi che avessero fatto catturare altri fuorilegge. È dunque un personaggio di primissimo piano e di grande interesse non solo sul piano storico generale, ma anche su quello giuridico attuale, avendo egli avuto intuizioni che tradusse in istituti e disposizioni normative durate per secoli, quando non arrivate quasi ai giorni nostri.

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