Padre Lombardi, Santina e la cura dei disabili

Mons. Ginami con la mamma Santina

Se ricordate qualche tempo fa vi abbiamo raccontato la bellissima storia del “Monsignore in viaggio con la mamma“. Quella mamma speciale era Santina, scomparsa il 4 dicembre di un anno fa. Oggi il figlio sacerdote, che ha fondato un’associazione per ricordare la madre disabile, dedica alla donna un omaggio letterario.

Il volume di Mons. Luigi Ginami, scaricabile gratuitamente da QUI ma anche acquistabile in libreria per finanziare la costruzione di una cucina per i poveri in un favela di Salvador de Bahia, s’intitola: “Dio asciugherà ogni lacrima” ed è il decimo libro che il monsignore scrive per raccontare la vita e gli insegnamenti della donna costretta su una sedia a rotelle.

La prefazione di “Dio asciugherà ogni lacrima” è di Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e contiene anche un’attenta riflessione sulla situazione dei disabili e degli anziani, oggi sempre più soli. Ecco il testo di Padre Lombardi:

“Questo nuovo libro che Mons. Ginami dedica a sua madre Santina giunge diversi mesi dopo la morte di lei, quando il dolore del distacco comincia a lasciare lo spazio per una più pacata e serena memoria nella fede. Uno sguardo retrospettivo che si apre in avanti nella speranza della vita eterna e nell’esperienza viva della comunione dei santi. Come i libri precedenti, è una raccolta di genere particolare – forse inconsueto – di cronache di viaggi e riflessioni spirituali intense. Proprio per questo suo genere originale suscita nel lettore domande e riflessioni forti. Lo dico pensando a quanto ha suggerito a me. Anzitutto, si tratta della narrazione di come una persona disabile è stata accompagnata per anni in esperienze di viaggi lunghi, impegnativi, ricchi di visioni straordinarie e di incontri. Penso alla grande maggioranza dei disabili, che vivono una condizione di limitazione gravissima delle proprie possibilità di contatto e relazione con gli altri e con il mondo.

Santina è stata privilegiata e ha potuto vivere anni di esperienze particolari, accompagnata da una grande cura e da un grandissimo affetto. Quale impegno dedichiamo effettivamente ad accompagnare la vita dei disabili che ci sono vicini o che incontriamo, perché possa continuare ad alimentarsi umanamente e spiritualmente?

Il Papa Francesco parla spesso della “cultura dello scarto”: ne partecipiamo anche noi o cerchiamo vie concrete per superarla? La vita anziana e debole viene valorizzata dall’amore gratuito che la circonda, si manifesta nella sua preziosità umana e spirituale, nella finezza delle sue piccole espressioni quotidiane di sorrisi e sofferenze, di parole essenziali, di silenzi…

La vita non è solo fare, ma anche lasciar fare a Dio. Attività e passività, passione con Gesù… Quanto tempo e attenzione sono necessari a chi è freneticamente coinvolto nella corsa della vicenda dei nostri giorni per non dimenticare tutto questo e la sua importanza fondamentale! Le persone deboli sono lì a ricordarcelo. Papa Francesco parla della “carne di Cristo”. Poi, si tratta del modo in cui un figlio sacerdote vive questa esperienza proprio con la sua mamma.  Il rapporto di un figlio sacerdote con la sua mamma, in particolare con una mamma che lo ha generato anche alla fede e che ha condiviso la sua vocazione sacerdotale, è un rapporto molto specifico e intenso, di cui forse solo chi lo vive può intendere le sfumature.

Il libro di Mons. Ginami ne rappresenta una testimonianza sincera ed eccezionalmente esplicita. I riferimenti biblici che egli fa ad Anna, madre di Samuele, e all’anziana Anna, che accoglie Gesù insieme a Simeone nella presentazione al Tempio, sono del tutto familiari per la gran parte dei sacerdoti quando pensano alla loro mamma.

Ma il libro permette anche di apprezzare come il servizio sacerdotale del figlio accompagna il cammino della mamma arricchendolo con la grazia dei sacramenti della Chiesa, e così tut­ta la vita della mamma anziana, con la sua sofferenza, diventa un “sacramento” di unione alla passione di Gesù. Anche questa è una bella lezione sul servizio spirituale agli anziani, malati e sofferenti, che va ben oltre la vicenda particolare qui narrata.

Infine, c’è una dinamica forte dell’amore che si espande naturalmente. Quando è vissuto cristianamente non si chiude nel rapporto riservato fra due o tre persone, ma tende ad allargarsi ad altri. Questa è l’ultima parte del libro e in certo senso la sua continuazione. Non ha bisogno di commenti. Ringraziamo Dio e cerchiamo di capire come ci interpella attraverso la vicenda di Santina. Sono molte le vicende analoghe che incontriamo, ma la vicenda di Santina ci aiuta a leggerne gli interrogativi e il senso più in profondità. Per questo ringraziamo anche Mons. Ginami di avercene fatto parte”.