Una tesi (sugli esorcismi) per Santina

Un ritratto di Santina Zucchinelli

Cari amici, torno a scrivere di Santina, una nostra vecchia conoscenza che avevo ospitato sul blog QUI e QUI. Oggi torniamo a parlarne perché grazie a lei, scomparsa 5 mesi fa, una studentessa russa, Elena Chahinska, ha potuto pubblicare la sua tesi di dottorato in Diritto Canonico sugli esorcismi.

La pubblicazione intitolata Il sacramentale dell’esorcismo nella legislazione canonica latina ed orientale: studio storico-giuridico è avvenuta grazie all’Associazione “Amici di Santina Zucchinelli” (la ONLUS nata dopo la morte della donna nel dicembre 2012) che si pone come obiettivo anche quello di sostenere borse di studio per giovani ricercatori.

La tesi di Elena, dedicata proprio a Santina per la sua testimonianza di fede nella sofferenza della disabilità che l’ha colpita negli ultimi anni di vita, tratta un argomento che per molti è ancora un tabù ma che, in questo testo viene analizzato in chiave storico-religiosa, cercando di comprenderne lo sviluppo all’interno della storia del Cristianesimo.

Scrive la Chahinska: “E’ forse la prima tesi in materia che cerca anche una comparazione tra Codice di Diritto Canonico Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (promulgato dal Beato Giovanni Paolo II nel 1990 e riguardante le Chiese Orientali cattoliche dette sui iuris). Il “Codice Orientale” non contiene esplicita menzione dell’esorcismo, bensì normativa relativa ai sacramentali in generale (espressa dal can. 867). La tesi si interroga, in una apposito capitolo, su tale apparente lacuna in quanto gli esorcismi sono ampiamente praticati nelle Chiese Orientali.

Un dato storico-religioso, risiede a fondamento degli esorcisti: tutte le religioni monoteiste li praticano e perfino il Buddismo tibetano. Leggendo il Vangelo inoltre si comprende come Cristo stesso sia stato il primo esorcista conferendo agli Apostoli il potere di cacciare i demoni.

Perfino gli imperatori romani, dell’impero ormai uffialmente cristiano e cristianizzato dall’editto di Teodosio (a. 380) si preoccupano di legiferare in materia attuando così nel tempo e nello spazio quella “sinfonia”, cioè sinergia armonica, di cui Giustiniano (imp. dal 527 al 565) si farà paladino e portavoce, provvedendo egli stesso a disciplinare molti aspetti dell’organizzazione e della vita ecclesiastica.

Dunque il Cristianesimo, ed in particolare la Chiesa Cattolica, possiede una continuità ininterrotta di prassi e di disciplina in merito all’esorcismo. Il Romano Pontefice Paolo V promulga e pubblica il Rituale Romanum (1614) al cui interno figura il rituale dell’esorcismo (ovviamente in latino). Dopo tre secoli, la Chiesa Cattolica decide di attuare una codificazione del diritto canonico, il Codex Iuris Canonici dell’ormai lontano 1917, al cui interno vengono inseriti diversi canoni proprio sull’esorcismo (cann. 1151 ss.). Ciò a dimostrazione – ammesso che ve ne sia il bisogno – che la Chiesa Cattolica ha sempre considerato con grande attenzione tale sacramentale, parimenti preoccupandosi della «ortoprassia» dello stesso.

Dunque la tesi rappresenta un modesto contributo scientifico ad un dibattito che ancora ferve nella Chiesa Cattolica. Nel secondo decennio del III millennio si ritiene, a ragione, che sia ancora necessario non solo parlare di esorcismo in ambito cattolico, ma soprattutto praticare lo stesso con modalità e mezzi che la Chiesa riconosce. Infatti, come diceva il Burke: « Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione», e la Chiesa non potrà mai rinunciare a tale azione – l’esorcismo – in quanto non potrà mai ammettere la non esistenza – e quindi l’attività in terra – del Demonio”.