Giù le mani dal conclave!

Da qualche giorno si stanno misteriosamente moltiplicando articoli e inchieste (?) sul Vaticano firmate soprattutto da nomi altisonanti del giornalismo italiano (che in genere non trattano l’argomento). Si parla di scandali, di lobby, si fa questo o quel nome, si indica questo o quel gruppo di potere: si tratta ovviamente di imbeccate non verificate (e ho potuto constatare anche piene di errori) che hanno un chiaro obiettivo: condizionare i cardinali elettori.
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“Mahony non vada al conclave”

Il Card. Roger Mahony

In queste ore il sito del settimanale Famiglia Cristiana sta lanciando QUI un sondaggio: “Mahony sì o no al conclave?”. La domanda nasce dopo lo scandalo che ha coinvolto il cardinale americano, colpevole di aver insabbiato 119 casi di pedofilia nella sua diocesi, Los Angeles. E spunta anche una petizione contro di lui.
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Il Papa va via, corvi e avvoltoi purtroppo no

La notizia delle dimissioni del Papa ha ormai fatto il giro del mondo. Benedetto XVI ha lasciato il pontificato perché, ha detto ai cardinali, non sente più quel vigore fisico, mentale e spirituale adatto per guidare la Chiesa. Ma dietro le dimissioni c’è sicuramente anche il peso dell’ultimo anno, un anno difficile e complesso. L’anno del Vatileaks.

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“Lascio il pontificato”

 

Carissimi Fratelli,

vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa.

Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.

Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.

Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.

Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.