Se anche il Papa è nel mirino

Ne sto sentendo davvero di tutte i colori: il Papa che sarebbe malato di leucemia, che potrebbe farsi da parte molto presto, che morirà entro un anno, che alla soglia degli 85 anni, solo e isolato, non riesce più a reggere il timone della Chiesa, e che “odia” il suo braccio destro, il Card. Bertone.

Giorno dopo giorno vengono pubblicati articoli (spesso anonimi) e documenti che mirano a colpire il Segretario di Stato ma che indirettamente colpiscono anche il Papa. Ma questo lo abbiamo già detto. E’ pensiero di molti,  anche di eminenti commentatori della carta stampata, che  il Vatileaks serva a fare tanto chiasso, un chiasso talmente forte che dovrebbe convincere Benedetto XVI a non rinnovare la fiducia a Bertone e scegliere un nuovo Segretario di Stato con più esperienza diplomatica. Ma non è solo questo. Molti corvi e molte talpe hanno l’obiettivo preciso di colpire anche il Papa. Un’autorevole personalità che quotidianamente frequenta i Sacri Palazzi mi ha riferito: “Sono diversi, purtroppo, in Vaticano quelli che non vedono di buon occhio il papato di Joseph Ratzinger. Taluni lo reputano anche fallimentare. E colpiscono il Card. Bertone perché non possono colpire direttamente lui“. Parole forti che però non mi hanno sorpreso: Paolo Rodari e Andrea Tornielli nel loro libro “Attacco a Ratzinger“, nella premessa del volume, riferivano nel 2010 di un importante cardinale italiano di Curia che all’indomani dell’elezione di Benedetto XVI disse: “Tanto durerà solo due-tre anni”. In pratica, per molti, quello di Ratzinger doveva essere soltanto un papato di transizione. E invece, fortunatamente, così non è stato così. Rimarrà deluso chi spera di colpire Ratzinger con effetti speciali e documenti riservati.