INCIDENTI BELGI

Il Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, reputa “inaudito e grave il sequestro dei vescovi belgi, trattenuti dalla polizia per 9 ore senza mangiare e senza bere” riferendosi alle indagini sulla pedofilia nel clero in Belgio. “Non ci sono precedenti nemmeno nei regimi comunisti”, ha detto Bertone. Silenzio totale.
Oggi ne ha parlato anche il Papa, deplorando l’azione condotta dalla magistratura belga e così il governo di Bruxelles si è svegliato. A sopresa però non ci sono scuse “La reazione del Card. Bertone è stata esagerata” ha detto il ministro della giustizia De Clerck che ha anche assicurato: “non è il caso di parlare di incidenti diplomatici, la faccenda è chiusa”. Ma questo lo pensa lui.

SOGLIOLE NOTTURNE

Scrive Carlo Rossella sul Foglio: “Ottime e fresche le sogliole da Roberto al Passetto di Borgo, a Borgo Pio. La trattoria è chiusa il martedì sera. Ma a volte le luci sono accese. Qualcuno è sceso dai Sacri Palazzi per ritrovare, in segreto, i sapori della sua cucina preferita. Gaudium Magnum”.

Quel qualcuno di cui parla Rossella, scrivono i gestori del ristorante, per 26 anni è stato un affezionato cliente. Che abbia davvero fatto una capatina notturna?
Dal Vaticano fanno sapere che si tratta di una notizia priva di fondamento e assolutamente inverosile. In quel ristorante andava spesso, è vero, di certo non a mangiare sogliole ma cucina tedesca!

Al massimo – diciamo noi – avrà mandato Padre Georg per un “take away”!

BENEDETTA COPPA DEL MONDO

Su Panorama in edicola domani, troverete una mia pagina sui “tifosi”in Vaticano.” Cardinali e monsignori di varie nazionalità, mi hanno raccontato tutto sulla loro febbre da mondiale!

Gli interventi di: Card. Roger Etchegaray (Francia), Mons. Giovanni D’Ercole (Italia), Card. Franc Rodè (Slovenia), P. Josè Gabriel Funes (Argentina), Mons. Manuel Monteiro de Castro (Portogallo), Card. Peter Kodwo Turkson (Ghana), Card. Wilfrid Fox Napier (Sudafrica).


LEGGI QUI L’ARTICOLO

Fabio Marchese Ragona

CHIAMATECI PURE I GIULLARI DI DIO!

Per Panorama di questa settimana ho intervistato i Priests. Leggi di seguito l’intervista.

“Il clergy nero e il collare bianco durante i loro concerti non possono mai mancare. Padre Eugene O’Hagan, suo fratello padre Martin e padre David Delargy sono diventati famosi in tutto il mondo come The Priests, i preti irlandesi cantanti che girano il pianeta in tournée e che sono stati soprannominati «i menestrelli di Dio».

Scritturati nel 2008 dalla Sony, i loro due album hanno scalato le classifiche mondiali e per le loro canzoni sono appena finiti in nomination per i Classical Brit awards (come il cd del Papa, Alma Mater). «Sì, per certi versi» dice padre Eugene «siamo diventati davvero dei giullari di Dio. La nostra vita è proprio cambiata: oggi ci dividiamo tra le nostre parrocchie e le tournée, abbiamo incontrato star internazionali e cantato in posti fantastici, persino davanti alla regina Elisabetta II, riuscendo a portare la parola di Dio in giro per i continenti».

Con la passione per la musica nata da bambini e sviluppata poi nel collegio irlandese di Roma, i tre preti nella loro missione canora sono appoggiati dal loro vescovo, Noel Treanor. Nonostante la grande popolarità, restano da realizzare due grandi sogni artistici: «Collaborare con Placido Domingo e magari cantare per il Papa» spiegano. «Sarebbe un bel colpo, ma la cosa più importante è mostrare questo lato inedito del sacerdozio moderno, un’altra faccia della Chiesa di oggi». Una Chiesa ferita per gli ultimi scandali di pedofilia in Irlanda e «che sta vivendo molte fratture al suo interno» ammette padre Martin. «Speriamo possa esserci il perdono da parte delle vittime e che si faccia di tutto per evitare altri casi in futuro. Nel nostro piccolo» prosegue «vogliamo renderci utili con le canzoni: c’è un brano nel nostro secondo album dal titolo King of the kings che riporta le parole di San Colmcille; credo possano essere d’aiuto per consolare la Chiesa ferita».

I testi delle canzoni, scritti dai tre sacerdoti, parlano di fede, speranza, amore e carità; hanno conquistato una platea mondiale di fan, eppure non hanno riempito le loro parrocchie. «Mi piacerebbe dire il contrario» scherza padre David «ma da quando siamo diventati famosi, i parrocchiani purtroppo non sono aumentati. Certo, abbiamo molti visitatori in più, curiosi di conoscere The Priests. Li accogliamo sempre con piacere e ovviamente se partecipano alla messa ne siamo ben felici». Tra una funzione e un’altra, padre David, padre Martin e padre Eugene preparano già la prossima tournée nel Regno Unito: «Sappiamo che un giorno tutto finirà» conclude padre David «ma Dio ci ha dato questo dono e vogliamo sfruttarlo finché avremo la forza e la voce per andare avanti».”