I corvi ballerini adesso passano al piano B

Vignetta di Marilena Nardi © - www.marilenanardi.it

Con il documento inviato al quotidiano “La Repubblica”, la strategia d’attacco alla Chiesa, al Papa e al Card. Bertone sembra esser cambiata. Fino a poco tempo fa i corvi vaticani diffondevano solo documenti riservati, adesso scrivono lettere di accompagnamento ai giornali farcite di minacce e nomi e cognomi dei loro bersagli.

I volatili d’Oltretevere prima lasciavano soltanto intuire, adesso mettono chiaramente nero su bianco il nome dei loro nemici. Sono due: il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano e Mons. Georg Gänswein, segretario particolare di Papa Benedetto XVI. Ormai non ci sono più dubbi. “Cacciateli dal Vaticano”, scrivono, “sono loro i veri responsabili di questo scandalo. Il maggiordomo è solo un capro espiatorio. La verità va ricercata nel potere centrale”. Secondo il corvo ci sarebbe un patto segreto tra Bertone e Padre Georg con passaggi di documenti riservati tra i due. “Per scoprire la verità”, continua il corvo, “si cerchi nell’archivio privato di Mons. Gänswein, dal quale fuoriescono di continuo innumerevoli documenti riservati a favore del Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone”.

Una lettera ovviamente anonima che colpisce ancora una volta i due fedelissimi del Papa, nonostante Benedetto XVI abbia rinnovato loro la fiducia soltanto pochi giorni fa. La lettera contiene anche una minaccia con ultimatum: “Per correttezza ci riserviamo di pubblicare i testi integrali (di altri documenti inediti – ndr) nel caso ci si ostini a nascondere la verità dei fatti”. Ma non è la prima volta che i corvi si abbassano a minacciare: era già successo in una lettera anonima inviata lo scorso agosto al Card. Bertone quando nei Sacri Palazzi si discuteva il trasferimento dell’ex segretario generale del Governatorato, Mons. Carlo Maria Viganò. La missiva, con minacce di morte, si apriva con una citazione di San Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani, la congregazione a cui appartiene il Card. Bertone. La lettera iniziava con la frase “Grandi funerali a corte!” e proseguiva con accuse precise al Segretario di Stato, colpevole di scegliere i propri collaboratori sulla base di simpatie.

I corvi che sorvolano San Pietro però adesso cercano anche pubblicità sui giornali: mandano lettere, scrivono quasi da editorialisti, si fanno sentire persino con la famiglia di Emanuela Orlandi, la ragazza cittadina vaticana scomparsa 29 anni fa (“Caro Pietro”, si legge nella lettera, “quelli (il Vaticano – ndr) sono capaci di trafugare tombe e tombini senza farsene accorgere”). Si ergono insomma a paladini, fanno gli eroi della Chiesa, pugnalandola e passando alle minacce quando non raggiungono il loro scopo (volevano la testa di Bertone, ma il Papa gli ha confermato la fiducia). Tutto questo ovviamente mentre Benedetto XVI era impegnato a Milano in una tre giorni di festa con le famiglie di tutto il mondo. Insomma, quando il Papa non c’è, i corvi ballano.