“Fedez dice fesserie, ecco i dati sugli immobili del Vaticano”

Fedez e mons. Galantino

Nella polemica sul Concordato tra Italia e Santa Sede, con il Vaticano che ha chiesto al Governo la rimodulazione del ddl Zan, si è inserito anche il rapper Fedez che da tempo sostiene pubblicamente il disegno di legge. Il re del tormentone estivo, ha lanciato dal suo profilo Instagram, che conta 12,6 milioni di followers, accuse al Vaticano sul tema degli immobili. «Amici», ha chiesto con ironia il cantante ai suoi ‘seguaci’, «voi avevate concordato qualcosa? Non avevamo concordato, amici del Vaticano, che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili e che l’Unione Europea ha stimato in cinque miliardini o forse di più?  In realtà non si sa, perché avete perso il conto degli immobili, ne avete troppi». Affermazioni che non vanno giù a monsignor Nunzio Galantino, Presidente dell’APSA, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che gestisce gli immobili della Santa Sede.


Monsignor Galantino che cosa risponde a Fedez?
L’unica risposta che si può dare a una persona disinformata sono le carte, i fatti. Non so se lo faccia per ignoranza o per malafede. Non ci sono alternative. A fronte di affermazioni che lui non può documentare, io posso invece documentare che il Dicastero che presiedo paga.

Avete pagato?
Nel 2020 l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato 5,95 milioni di euro per l’IMU e 2,88 milioni di euro per l’IRES. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato, Propaganda Fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli enti religiosi. Nel 2019 abbiamo pagato oltre 9 milioni e 300 mila euro. Ed è tutto documentato! Poi se si vuole andare in “processione” con Fedez, si vada pure. Il problema è che qualcuno, pur sapendo queste cose, continua a dire che la Chiesa non paga…

Fedez parla di miliardi di euro di arretrati…
Chi dice che “il Vaticano ha evaso 5 miliardi di IMU allo Stato” non offre nessun dato che permetta di verificare questa affermazione. Da chi denuncia la rilevante somma che il Vaticano avrebbe evaso bisognerebbe farsi dire: in base a quale legge, su quali immobili e in riferimento a quale periodo è stato quantificato il debito del Vaticano? Bisogna ribadire che sugli immobili dati in affitto – quelli che rendono davvero – da sempre le imposte vengono pagate senza sconti o riduzioni. In passato, le polemiche furono alimentate perché l’ICI prevedeva l’esenzione per gli immobili degli enti senza scopo di lucro, integralmente utilizzati per finalità socialmente rilevanti (come scuole, mense per i poveri o centri culturali). È da sapere che l’esenzione non riguarda solo la Chiesa, ma tutte le Confessioni religiose, i partiti, i sindacati ecc. Ho persino chiesto a coloro che fossero a conoscenza di evasione da parte di enti ecclesiastici, di denunciarli subito alle competenti autorità, assicurando il mio appoggio.

Perché secondo lei Fedez ha fatto queste affermazioni?
Bisognerebbe chiedere a lui, è difficile dare spiegazioni, io non lo conosco nemmeno, non so chi sia, lui può fare quello che vuole, ma chi lo ascolta deve sapere che almeno su questo argomento ha detto cose che, nella migliore delle ipotesi, non conosce. Perché a fronte delle mie parole ci sono dei fatti e ho le prove per smentirlo. La gente decida se vale più un documento o la parola di Fedez…

La questione degli immobili vaticani è terreno fertile per chi vuol fare polemica…
A metà luglio pubblicheremo il bilancio dove ci sarà elencato il numero degli immobili, in Italia, all’estero, ecc. e così saranno serviti anche questi benpensanti…

Forse il problema è che in passato la Chiesa non rendeva tutto pubblico?
La responsabilità è anche nostra che talvolta, all’epoca, non abbiamo fatto buona o sufficiente comunicazione…

Adesso con Papa Francesco le cose son cambiate?
Dobbiamo riconoscerlo, oggi posso dire ‘tu hai detto una fesseria e parli di cose che non conosci. O lo fai in malafede o perché lo ignori. Io ti aiuto a superare la tua ignoranza, se lo accetti o non lo accetti sono problemi tuoi’. Grazie a Dio, il tempo del silenzio è finito!

Fabio Marchese Ragona

(intervista pubblicata nell’edizione odierna del quotidiano Il Giornale)