Becciu e il concistoro, un invito senza promesse

Il card. Angelo Becciu

“Sono molto emozionato per il gesto del Papa, lo ringrazio e confermo la mia piena comunione con lui”. Sono le parole a caldo del cardinale Angelo Becciu, il porporato sardo imputato nel maxiprocesso del Vaticano sulla compravendita del palazzo di lusso a Londra. Becciu è stato invitato dal Papa al concistoro per la creazione di venti nuovi cardinali e alle riunioni di tutti i porporati del mondo fissate per il 29 e 30 di agosto:

una svolta, considerato che dal 24 settembre 2020, proprio per lo scandalo finanziario, Francesco aveva deciso di accettare le sue dimissioni da prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, togliendogli anche ogni diritto connesso al cardinalato, tra cui il diritto di voto in un eventuale conclave e la partecipazione agli eventi pubblici papali. Adesso invece il cardinale tornerà, dopo quasi due anni, all’interno della Basilica di San Pietro per delle cerimonie pubbliche col Papa, rientrando in anticipo dalle ferie in Sardegna, come lui stesso ha comunicato ai fedeli che domenica assistevano alla sua celebrazione della messa. “Sabato mi ha telefonato il Papa”, ha annunciato infatti Becciu, “chiedendomi di partecipare ad una riunione con tutti i cardinali”.

Non si parla ancora di un provvedimento ufficiale di reintegro del porporato, anche perché il processo a suo carico è in corso e riprenderà a fine settembre. Il cardinale, infatti, è stato rinviato a giudizio nel 2021 con un provvedimento firmato dal Pontefice, dopo esser stato accusato dai pm del Vaticano di peculato e abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione, ovvero aver cercato di far ritrattare il testimone chiave del processo, monsignor Alberto Perlasca, suo ex collaboratore. Accuse per le quali il cardinale si è sempre dichiarato innocente, partecipando peraltro a quasi tutte le udienze del processo. “Ho sempre voluto preservare il Papa e la sua autorità morale senza coinvolgerlo troppo in responsabilità terrene”, ha detto Becciu durante l’interrogatorio in aula, “questo non vuol dire non informarlo, ma non dargli troppe responsabilità”.

L’invito del Papa al concistoro e alle riunioni di fine agosto è, secondo fonti vicine a Santa Marta, un gesto di fraternità da parte del Pontefice verso il porporato per non escluderlo dai rapporti con gli altri cardinali, una concessione “una tantum” che riguarda appunto gli eventi di fine mese e che non cambierà, per il momento, le cose.

“Desidero con tutto il cuore che sia innocente”, aveva detto Bergoglio parlando quasi un anno fa del suo ex collaboratore, “è una persona di cui ho una certa stima e il mio desiderio è che ne esca bene. Ma è un modo affettivo di presumere l’innocenza. Oltre alla presunzione d’innocenza, non vedo l’ora che ne esca bene, Ora sarà la giustizia a decidere. Becciu va processato secondo la legge vaticana: un tempo i giudici dei cardinali non erano i giudici di Stato come lo sono oggi, ma il capo dello Stato”.

Nonostante il processo in corso, non sono mancati, anche in passato, i gesti di vicinanza da parte del Papa nei confronti del cardinale: oltre alle telefonate Francesco ha anche fatto visita al porporato nell’aprile del 2021, in occasione del Giovedì Santo, celebrando messa nella cappella dell’appartamento di Becciu, nel palazzo del Sant’Uffizio. Un gesto di amicizia nei confronti del suo ex collaboratore, senza voler in questo modo entrare nelle sue vicende giudiziarie.

(Articolo pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano Il Giornale)