Il “Recovery plan” secondo Francesco

L’invito è stato chiarissimo: fate figli, se volete che l’Italia abbia un futuro, non perdiamo altro tempo, la situazione è preoccupante. Papa Francesco dalla finestra del suo studio, ieri mattina, al termine dell’Angelus domenicale ha fatto un appello, che a molti forse sarà sembrato anche un po’ anacronistico, ma che in realtà è la base da cui partire per un vero “Recovery plan” post-pandemia: “esploda una primavera di bambine e bambini per uscire da questo inverno demografico che stiamo vivendo”. Francesco ha ragione da vendere per mille motivi:

siamo in un chiaro scenario da “dopoguerra”, fatto di morti, preoccupazione, di suicidi per le condizioni economiche devastanti, un presente che rischia di avvilupparsi su se stesso e portare al tracollo, senza via d’uscita. La storia ci insegna che nel secondo dopoguerra, nonostante tutto, si facevano figli e figli e ancora figli per far ripartire l’Italia. Scelta più che saggia che si accompagnò al boom economico.

Ecco, non è niente di diverso da ciò che sta chiedendo oggi Papa Francesco, ma con una piccola differenza: allora la situazione non era catastrofica come i nostri giorni. Basti pensare che nel 2020, secondo i dati Istat, il “saldo” morti-nati è stato negativo per circa 300mila unità, uno dei dati peggiori dalla spagnola del 1918. Non solo: sul crollo delle nascite è pesato negli ultimi tempi l’incognita dovuta al Covid-19, scenario simile a quello vissuto dopo l’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl.

Siamo di fronte a una crisi di civiltà, ha tuonato in più occasioni anche il presidente della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti, figlio della guerra che sa bene come andarono le cose a quei tempi. Francesco raccoglie l’invito della Chiesa Italiana e chiede con forza agli italiani e alle italiane una carica di bimbi rumorosi che possa risollevare le sorti della patria. Certo, la Chiesa è la prima a insistere perché la politica s’impegni a dei forti sostegni economici per le giovani coppie. Soprattutto in questa fase. Si tenga anche conto, però, delle parole del Papa pronunciate già nel 2015: “tre figli per coppia sono il minimo necessario a mantenere stabile la popolazione”. A buon intenditor…

(articolo pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano “Il Giornale”)

2 risposte a “Il “Recovery plan” secondo Francesco

  1. Sono convinto che Papà Francesco abbia ragione, ma ci vuole molto coraggio per procreare oggi.
    Intorno a noi c’è troppo egoismo, timore per il futuro, mancanza di entusiasmo.
    Bisogna cambiare il nostro modello di vita, dare più certezze per un domani migliore e vivibile sia sotto l’aspetto sociale che economico: è fattibile, sicuramente non facile, ma soprattutto è necessario avere la VOLONTÀ e le CAPACITÀ di farlo.
    Io la penso così e voi?
    08/02/2021

  2. La terra è già sfruttata al massimo per soddisfare un fabbisogno di oltre 7 miliardi di abitanti mal distribuiti. Non c’è cibo né lavoro né medicinali per tutti , questa è la triste realtà. In un mondo ideale sarebbe bello, ma fintanto che l’uomo in genere ragiona con l’attuale egoismo la vedo una scelta pericolosa. Stimo moltissimo Papà Francesco (uno dei migliori) ma non concordo sul fare 3 figli a famiglia e debiti poi per mantenerli….

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