La beatificazione di Giovanni Paolo I, il papa dei trentatré giorni scomparso 40 anni fa, potrebbe essere più vicina. Il Vaticano sta studiando, infatti, un presunto miracolo attribuito ad Albino Luciani che, se confermato, potrebbe definitivamente portare il Pontefice, scomparso nel settembre del 1978, alla gloria degli altari.
La conferma arriva ci arriva dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Angelo Becciu, che da alcuni mesi guida la cosiddetta “fabbrica dei santi”, dopo aver ricoperto il ruolo di Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato Vaticana. “Sì, posso confermare che c’è un presunto miracolo attualmente al vaglio della commissione medica della Congregazione”, conferma il porporato sardo, “si tratta di una guarigione che riguarda una donna di Buenos Aires, in Argentina”. Rimane invece “top secret” l’identità della presunta miracolata e la diagnosi della donna, per evitare che il caso possa diventare inevitabilmente riconoscibile. “Ovviamente”, spiega il cardinale Becciu, “si tratta di un caso attualmente allo studio dei medici, che è soltanto il primo passo del cammino che porterebbe alla beatificazione di Giovanni Paolo I”.
La prudenza quindi è d’obbligo: la commissione medica che sta studiando il caso argentino se dovesse dare parere positivo sul presunto miracolo di papa Luciani, passerebbe la palla alla consulta dei teologi e poi a quella dei cardinali e dei vescovi membri della Congregazione. A quel punto mancherebbe soltanto la firma del Papa per il via libera alla beatificazione del “Papa del sorriso”.
Non è la prima volta che si parla di un presunto miracolo attribuito ad Albino Luciani: nel 2008 era stato reso pubblico il caso di un uomo di Altamura, in Puglia, colpito all’inizio degli anni ’90 da un linfoma gastrico e poi apparentemente guarito senza una spiegazione scientifica. Il presunto miracolo però alla fine non convinse la commissione medica che decise di accantonare definitivamente il caso. La causa di beatificazione di Giovanni Paolo I, seguita in prima battuta dal vescovo salesiano Enrico dal Covolo e da qualche anno dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, proprio un anno fa (nel novembre del 2017) è arrivata a un punto di svolta: papa Francesco ha già infatti autorizzato l’emanazione del decreto che riconosce le virtù eroiche di Albino Luciani, l’ultimo passo prima di procedere alla fase conclusiva in vista della beatificazione.
Per la prima volta, tra l’altro, grazie ai documenti e alle testimonianze raccolte dai postulatori, si è chiarito definitivamente il motivo della morte improvvisa di Giovanni Paolo I: infarto acuto del miocardio, chiudendo definitivamente una stagione di polemiche e di sospetti sulla scomparsa di Luciani. Inoltre, sempre all’interno della causa, è contenuta una preziosissima quanto inedita testimonianza: quella del papa emerito, Benedetto XVI, l’unica persona ancora in vita che partecipò al conclave che elesse Giovanni Paolo I e che già nel 2004, durante una visita in Veneto in veste di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva detto pubblicamente di pregare il “Papa del sorriso” come se fosse santo. La novità di oggi sul presunto miracolo di Buenos Aires che il Vaticano sta studiando, potrebbe adesso portare a una nuova svolta per vedere finalmente Albino Luciani beato.