“Ora serve un’alleanza contro l’ISIS” Intervista al cardinale Paul Poupard

Il Card. Paul Poupard (Photo Daniel Ibanez/CNA)

Il Card. Paul Poupard (Photo Daniel Ibanez/CNA)

All’indomani degli attentati di Parigi che hanno scosso il mondo, parla il cardinale francese Paul Poupard, 85 anni, presidente emerito del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e del Pontificio Consiglio per la Cultura. Il porporato si rammarica: “Il Papa non è stato ascoltato, ora serve un’alleanza contro l’ISIS”.

Card. Poupard come sta vivendo questo momento così difficile?
Sono davvero sconvolto, siamo veramente colpiti, è una vera tragedia. Provo un sentimento di orrore e anche di grande indignazione. Vorrei rivolgere un invito di pensare per prima cosa, e lo dico per tutti i credenti, nella preghiera per i defunti, per le famiglie colpite. Rivolgo poi un invito a tutti a tenersi stretti insieme e a manifestare unità per affrontare le sfide del futuro. Che il Signore ci protegga!

Come si deve reagire di fronte ad azioni così violente?
Non c’è altra reazione che questa: per i credenti rivolgersi al Signore nella preghiera e nell’intercessione; per tutti i cittadini dico di avere la volontà di non essere sommersi dalla paura, di non temere di andare avanti e poi, ognuno per il proprio incarico, di fare il proprio dovere e penso soprattutto ai responsabili della sicurezza che adesso dovranno svolgere un compito enorme. Dobbiamo assicurare il nostro meglio per aiutare anche loro.

Papa Francesco ha detto che più volte che c’è in atto una terza guerra mondiale che si combatte a pezzi…
Il nostro Santo Padre Francesco con il suo spirito acuto purtroppo non è stato ascoltato come avrebbe dovuto essere. Si dovrebbero lasciar cadere tante cose, tanti problemi, tante sfide e tornare all’essenziale e prendere coscienza che quello che necessitiamo è di essere una grande famiglia umana. Abbiamo bisogno dell’intervento di tutti, non soltanto dei potenti ma tutti i cittadini per rafforzare il dialogo, che è la cosa più importante.

Il mondo adesso come deve muoversi contro l’ISIS?
Penso che tutti i governanti prendano coscienza della loro grande responsabilità e anche loro dovrebbero metter da parte il resto, anche se cose legittime, e concentrarsi su questo problema nell’interesse di tutti. Di fronte a una minaccia come questa, che è una minaccia contro l’umanità, contro l’uomo, contro l’umanità stessa, si deve far tacere il resto e lavorare tutti insieme contro l’ISIS, nell’unità.

Intervista per Il Giornale del 15.11.2015