Cardinali spiati, occhio alla truffa!

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C’è il cardinale che racconta di esser stato rapinato e quello che deve pagare il trapianto di rene alla cugina; in tutti i casi, la richiesta è sempre la stessa: un prestito di migliaia di dollari “che sarà restituito”.

Succede anche questo se i pirati informatici prendono di mira cardinali e vescovi, ignari del fatto che la propria casella email venga violata da qualche maldestro cyber criminale che tenta di far soldi. Lo schema della truffa è semplice: gli hacker s’intrufolano nella casella dell’esca (in questo caso i cardinali) e inviano a tutti i contatti della rubrica un messaggio d’aiuto, sperando che qualcuno dei destinatari abbocchi e risponda. A quel punto qualsiasi email di risposta verrà inoltrata a un indirizzo falso, creato e gestito dai pirati.

E così alcuni hacker hanno spiato le conversazioni elettroniche di alcuni dei più stretti collaboratori di Papa Francesco, tentando poi una truffa informatica. Siamo riusciti a leggere alcune delle email contraffatte,inviate dalle caselle personali di alcuni porporati; tra questi c’è l’arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, nominato qualche giorno fa presidente di Caritas Internationalis. Il cardinale scrive di trovarsi in vacanza a Kiev, in Ucraina, e di esser stato aggredito: “mi hanno rubato tutti i contanti e il cellulare, ma grazie a Dio sono ancora in vita”, si legge nel messaggio hackerato, “ho bisogno urgentemente di 2.650 dollari”.

Stesso copione per il Patriarca dei caldei, Luis Sakò I, impegnato per l’emergenza umanitaria in Iraq, con cristani e yazidi perseguitati dai terroristi dell’Isis. L’ecclesiastico dice di trovarsi però a Istanbul, Turchia, per una vacanza, e di esser stato rapinato nel parco vicino al suo hotel: “Sto scrivendo con le lacrime agli occhi” si legge nell’email, “‘mi hanno rubato tutto, ho soltanto il passaporto, ma ho bisogno di 2.750 dollari per pagare il conto dell’albergo. Non sono ferito perché non ho opposto resistenza”.

Discorso a parte per il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore del consiglio dei 9 cardinali che aiuta il Papa per la riforma della Curia; il loquace (quanto falso) porporato scrive di trovarsi nelle Filippine per una visita segreta ad una familiare gravemente ammalata: “Sono stato derubato di tutto”, si legge, “mi servono 2.850 dollari per pagare l’urgente trapianto di rene di mia cugina e il conto dell’hotel. Ti restituirò tutto appena rientrerò a casa”. Non c’è che dire: proprio uno scherzo da prete.

(Articolo per Panorama)