Papa Francesco ha concluso l’enciclica “verde” dedicata alla salvaguardia del creato e all’accesso alle risorse primarie che sarà pubblicata tra poco più di un mese. A due anni di distanza dalla “Lumen Fidei”, la lettera sulla fede scritta a quattro mani con Benedetto XVI, a fine maggio o ai primi di giugno vedrà la luce la seconda lettera di Jorge Mario Bergoglio, incentrata questa volta sui temi dell’ecologia e della povertà.
La conferma è arrivata anche ieri mattina dal Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ricevuto in Vaticano proprio da Papa Francesco, pontefice considerato dal diplomatico sudcoreano uomo con una “leadership spirituale e morale” capace di incidere positivamente sul dibattito in corso per affrontare a livello globale il cambiamento climatico. “L’enciclica ecologica del Papa è terminata”, ha confermato Moon, che si trovava Oltretevere per un convegno sul clima, “il documento adesso è in fase di traduzione e uscirà a giugno”.
Nell’ultimo anno e mezzo decine di esperti hanno fatto pervenire da varie parti del mondo in Vaticano materiale e studi sulla questione ecologica, si son poi formati dei gruppi di lavoro che, su indicazioni dello stesso Bergoglio, hanno sviluppato vari temi legati all’ambiente, argomenti rivisti infine dal Papa e inseriti nel documento. Una parte corposa dell’enciclica riguarderà il problema dell’accesso alle risorse primarie, come l’acqua, nel continente africano, ai danni causati dal riscaldamento globale, a quelli causati dal disboscamento, all’inquinamento e ai delitti ambientali, tema quest’ultimo che il Papa ha voluto approfondire dopo aver sorvolato in elicottero in Campania, la “Terra dei Fuochi”.
E poi ampio spazio sarà dedicato al tema della povertà, della cosiddetta “ecologia umana”, che sta tanto a cuore a Papa Francesco, della distruzione degli alimenti con la relativa “cultura dello spreco e dello scarto” e infine anche alla bellezza del creato. Quest’ultimo tema è stato curato e sviluppato da uno strettissimo collaboratore del Papa, Mons. Victor Manuel Fernández, Rettore della Pontificia Università cattolica argentina. Insieme a lui, al lavoro per la lettera pastorale del Papa, anche gli esperti del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dicastero vaticano che ha sviluppato invece, tra gli altri, il tema dell’”ecologia umana”.
Qualche importante consiglio sull’enciclica è arrivato però anche dal Papa Emerito, Benedetto XVI, che Francesco ha incontrato l’ultima volta nel giorno del martedì Santo al monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, dove Ratzinger risiede. Benedetto XVI durante il suo pontificato non aveva mai fatto mistero della sua sensibilità verso i temi ambientali, tanto da ricevere l’appellativo di “Papa verde”.
Un nomignolo che ben presto toccherà anche al suo successore, Francesco, considerato erroneamente da molti un Papa ”rosso” e che invece punta da tempo sul colore ambientalista, colmando un grande vuoto lasciato negli ultimi anni dalla politica, sia in Italia che in Europa.
Il verde “ecologico” si aggiunge quindi all’arcobaleno di colori simbolici del Vaticano: arriva dopo il bianco della veste papale che sta ad indicare la purezza, al giallo della bandiera vaticana che indica una delle due chiavi di San Pietro e al color rosso porpora dei cardinali che sta ad indicare invece il martirio.