“In nome di Dio non si uccide, ma non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri”. Papa Francesco non è Charlie; mentre il mondo si schiera al fianco del settimanale satirico francese, attaccato lo scorso 7 gennaio dai terroristi islamici, il Papa condanna la violenza fondamentalista ma va in controtendenza e chiarisce “che non ci si prende gioco della religione degli altri”.
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