“Dobbiamo metterci insieme, la malavita non si vince puntando il dito su questo e su quell’altro se ci fa o meno comodo. Io non accetto quello che ormai fanno i professionisti dell’antimafia, dobbiamo metterci insieme perché separati purtroppo perdiamo tutti”. Lo ha detto mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano all’Jonio e segretario generale della CEI, a Tgcom24.
Mons. Galantino, parlando della processione di Oppido Mamertina (con “l’inchino” della statua della Madonna davanti alla casa del boss della ‘ndrangheta) ha anche parlato del parroco che era presente alla processione, Don Benedetto Rustico, criticato per non essersi dissociato dalla manifestazione. “Non ero presente quindi non posso dire cosa avrebbe dovuto fare il parroco, ma dobbiamo stare attenti in queste circostanze a non giocare al tiro al bersaglio nei confronti del sacerdote che io non conosco”, ha detto Mons. Galantino. “I nostri sacerdoti e i nostri vescovi non devono esser lasciati soli. E poi le processioni, non solo Oppido, sono sempre state occasioni in cui in mezzo al popolo di oggi si inseriscono, in maniera invasiva, anche coloro i quali tendono a far prevalere le loro logiche. E molto spesso il sacerdote e il vescovo non riescono a gestire queste cose, e non perché vogliono fare connivenza. Alla processione spesso arriva gente che non ha niente a che fare con la Chiesa. La processione molto spesso non la fanno quelli che fanno la catechesi o che partecipano regolarmente alla Messa, la fanno persone che purtroppo per tradizione hanno preso in mano questa brutta realtà. Questo non significa abbandonarsi al fatalismo, c’è bisogno da parte nostra di una maggiore consapevolezza e di una preparazione e formazione più adeguata”.