Un francese verso lo IOR

Jean-Baptiste De Franssu

Jean-Baptiste De Franssu

“E’ ormai cosa fatta”. Commentano così nei sacri palazzi l’ormai imminente avvicendamento al vertice dello IOR. Il tedesco Ernst von Freyberg, se tutto è confermato, “entro brevissimo tempo” lascerà la poltrona di Presidente dell’Istituto per le Opere di Religione al francese Jean-Baptiste De Franssu. Il via libera alla nomina anche con l’ok dell’AIF, dopo un’accurata indagine per scovare eventuali scheletri nell’armadio dell’economista d’oltralpe. E oggi Papa Francesco riceverà il rapporto finale della commissione d’inchiesta sulla “Banca Vaticana”.

La riforma dello IOR comincia da qui: questa volta non ci sarà nessuna sfiducia, solo un semplice passaggio di testimone per chiudere un ciclo e aprirne un altro. Il tedesco Von Freyberg lascerà il posto di presidente al francese De Franssu, membro laico del nuovo Consiglio per l’Economia. Il finanziere transalpino, molto legato al maltese Joseph Zhara (anche lui membro del Consiglio per l’Economia e già presidente della COSEA, la Commissione d’inchiesta sui dicasteri economici della Santa Sede) potrebbe insediarsi già la settimana prossima, perché “ormai il quadro è molto chiaro” dicono alcune fonti ben informate, nonostante le critiche dei giorni scorsi. In effetti il nome di De Franssu – anticipato qualche giorno dal Corriere della Sera – era stato contestato perché, secondo voci contrarie interne al Vaticano, l’uomo si sarebbe speso per trovare un posto di lavoro al figlio, Louis Victor, all’interno del Promontory Financial Group, la società di consulenza americana che da oltre un anno passa al setaccio i conti dello IOR.  “Su De Franssu c’è stata un’accurata indagine dell’Autorità d’Informazione Finanziaria (l’AIF) e non è risultato nulla di compromettente” fa sapere un’autorevole fonte a Tgcom24 – Stanze Vaticane, “nessuno scheletro nell’armadio grazie a Dio”. Superato anche questo ostacolo, quindi, per il finanziere francese dovrebbe essere ormai davvero solo questione di ore.

Intanto i membri della Pontificia Commissione Referente sull’Istituto per le Opere di Religione, nonostante il gruppo di lavoro si sia già sciolto da settimane, concluderanno oggi tutti i documenti: la relazione finale finirà quindi sulla scrivania di Papa Francesco che potrà rendersi conto, pagina dopo pagina, dello stato di salute della “Banca di Dio”. I membri, nel loro rapporto conclusivo,  tra le raccomandazioni per l’Istituto, hanno chiesto una maggiore “concentrazione sulle missioni e sui poveri di casa nostra” per far tornare la “Banca Vaticana” alla sua missione d’origine.

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