La nuova vita di Benedetto XVI

Lunghe passeggiate nei giardini, Mozart, Bach, la visita di qualche amico, tanta preghiera e di tanto in tanto un salto nell’orto biologico per la raccolta di frutta e verdura.

Dopo quasi un mese di permanenza all’interno del Monastero «Mater Ecclesiae» in Vaticano, Benedetto XVI, che ha lasciato il pontificato lo scorso febbraio, continua a vivere la sua clausura da Papa Emerito «nascosto al mondo», come aveva annunciato nei suoi ultimi giorni di governo in San Pietro.

«Ratzinger sta bene, ovviamente è anziano ma è molto lucido e continua a camminare sempre utilizzando il bastone»- conferma a Il Giornale un monsignore di Curia che qualche giorno fa ha visitato il Papa emerito – «sta iniziando pian piano ad ambientarsi in questa nuova casa e sembra trovarsi davvero molto bene».

La giornata di Benedetto XVI inizia sempre presto la mattina, prima delle 7, con la celebrazione della messa nella piccola cappella e la colazione nella sala da pranzo; poi si ritira nel suo studio privato dove si dedica alla lettura di libri di storia e teologia o alla musica, in particolare Mozart, Bach o Beethoven. «Per il momento Ratzinger non sta scrivendo assolutamente nulla – dice il monsignore – scrivere è impegnativo e lui non ha più la forza di una volta. Quando ha incontrato Francesco a Castel Gandolfo, gli ha consegnato, in una busta, la sua enciclica incompiuta, ovviamente senza alcun impegno, dicendogli che poteva farne ciò che voleva. Starà al nuovo Papa decidere, Benedetto non vuole assolutamente esser protagonista».

La giornata di Benedetto XVI non è però dedicata solo allo studio e alla lettura di libri o giornali. Al primo posto c’è la preghiera: ogni tardo pomeriggio, come succedeva già durante il pontificato, Ratzinger fa la solita passeggiata nei giardini insieme al fedele segretario, il Prefetto della Casa Pontificia Mons. Georg Gänswein e alle quattro «Memores» (le laiche consacrate di Comunione e Liberazione) che curano l’appartamento. Tutti insieme recitano il rosario sotto l’occhio vigile degli uomini della Gendarmeria Vaticana che seguono con discrezione i passi del Papa Emerito. Una macchina della «polizia del Papa» staziona sempre davanti al monastero: a loro è affidata infatti la protezione di Ratzinger che spesso, mentre si trova nei giardini, si sofferma anche a chiacchierare con qualche giardiniere o qualche altro dipendente del Vaticano che si avvicina per salutarlo.

Nonostante sia in «clausura», Benedetto XVI ha anche ricevuto al «Mater Ecclesiae» nelle ultime settimane la visita di diverse persone che conosceva da tempo «e c’è stato anche qualche contatto con Papa Francesco», conferma il monsignore, «inoltre ad agosto dovrebbe ricevere la visita del fratello ottantanovenne Georg, per il quale è già stato predisposto un mini appartamentino sempre all’interno del monastero».

Insieme alla lettura e alla preghiera Benedetto XVI trascorre il suo tempo anche visitando l’orticello biologico che si trova «sotto casa»: durante il pontificato, Ratzinger, aveva fatto curare quell’orto dalle suore di clausura per avere a disposizione sulla sua tavola frutta e verdura esclusivamente biologica. «Ora, di tanto in tanto, il Pontefice Emerito visita quell’orto», confida il monsignore, «è un modo per rilassarsi, come il dar da mangiar ai pesci o ai gatti all’interno dei giardini. È sempre stato un amante degli animali: una volta addirittura, mentre era Papa, fece salire sulla sua auto tre cuccioli e fece un giro insieme a loro».

Nei programmi di Papa Ratzinger c’è quindi tutto questo: relax, preghiera musica e lettura all’interno delle mura vaticane, «nessun viaggio privato da fare» assicura il monsignore, «come aveva detto il Pontefice emerito lo scorso 28 febbraio da Castel Gandolfo, questa è l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra».

(Articolo scritto per Il Giornale