Sul numero di Panorama in edicola oggi pubblico un articolo sulla spending review in Curia. Dal taglio delle auto blu all’acquisto di mobili Ikea: le diocesi italiane devono stringere la cinghia e i presuli si adeguano.
E’ tempo di spendig review anche nelle diocesi italiane. La crisi economica e le offerte in calo hanno costretto i vescovi a tirare la cinghia: ci sono mutui da pagare (come nel caso della diocesi di Livorno, costretta a estinguere un mutuo di oltre 2 milioni di euro con la CEI), c’è da affrontare il mantenimento delle parrocchie e le opere di carità. In curia si respira perciò aria di sobrietà e rigore, con cardinali e monsignori intenti a sforbiciare voci di spesa dai bilanci diocesani (questi ultimi però non sempre resi pubblici).
Per risparmiare c’è chi interviene sulle spese di rappresentanza, chi sulla corrente elettrica o chi, come il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, compra solo mobili low cost. Sotto controllo anche gli appalti: diverse diocesi stanno predisponendo un centro unico per gli acquisti, in modo da razionalizzare le spese e tenere d’occhio i fornitori. Molti vescovi abbandonano persino l’auto blu per girare in bicicletta e in motorino.
Ecco qualche caso esemplare che ho trovato in giro per l’Italia
VENEZIA. il patriarca Francesco Moraglia, appena arrivato, ha chiesto di acquistare esclusivamente mobili Ikea ed elettrodomestici low cost per la sua abitazione. Ama ripetere: “La crisi si sconfigge insieme”.
SAVONA. Il vescovo Vittorio Lupi ha avviato una revisione totale delle spese, con il progetto di creare un centro servizi per razionalizzare i costi di tutta la diocesi.
CARPI. Il vescovo Francesco Cavina ha tagliato tutte le spese di rappresentanza: per muoversi va con la sua auto (donata in parte dai fedeli) e per gli spostamenti a Carpi usa la bicicletta.
LIVORNO. Dal suo insediamento il vescovo Simone Giusti ha eliminato le spese postali (tutto viaggia per email o si ricorre al telefono). Risparmi anche sulla bolletta della luce e sulle spese di cancelleria.
NUORO. Acquisti centralizzati, soprattutto per carta e toner. Inoltre il vescovo Mosè Marcia si accolla le spese per viaggi di aggiornamento e visite pastorali, con uno stipendio di appena 560 euro al mese.
NAPOLI. Il cardinale Crescenzio Sepe ha istituito un centro unico per gli acquisti: spese razionalizzate e richiesta di almeno tre preventivi per ogni esborso che riguardi lavori di manutenzione o forniture di materiale.
LECCE. L’arcivescovo Domenico D’Ambrosio ha tagliato auto e tutte le spese connesse: per le visite pastorali viaggia da solo per tutta la provincia alla guida della sua utilitaria.
AGRIGENTO. Nella diocesi della Valle dei tempi, l’arcivescovo Francesco Montenegro ha tagliato auto diocesana e autista: guida personalmente la sua macchina e gira spesso in città a bordo di un motorino.