Anche gli esorcisti hanno bisogno di confrontarsi, scambiare idee, raccontare la propria esperienza e imparare nuove tecniche per affrontare il maligno. Su Panorama in edicola domani scrivo di un corso di formazione molto particolare che si sta svolgendo in questi giorni a Monreale (vicino a Palermo).
Gli esorcisti siciliani (sono circa 25 con un’età media di 55 anni) quest’anno parleranno di magia, medium e fenomeni diabolici, nell’ottavo corso di formazione, promosso dalla Conferenza Episcopale Siciliana. Coordinati da Fra Benigno Palilla, questi sacerdoti oltre a studiare il fenomeno hanno in programma anche la visione del film “Il Rito” con Anthony Hopkins. Mi spiega l’esorcista francescano che guarderanno la pellicola per capire come il mondo esterno vede questo fenomeno, per avere una visione critica (secondo lui il film è abbastanza veritiero, nonostante qualche esagerazione). Lo stesso esorcista mi dà un dato interessante: la Sicilia, dice, è in controtendenza rispetto al resto dell’Italia. Nell’isola il numero di esorcisti è abbastanza alto e l’età non troppo avanzata rispetto alle medie regionali. Qui i vescovi sono in prima linea nella lotta a Satana e curano personalmente la formazione di nuovi esorcisti. E di certo – aggiunge – non perché ci siano più casi di possessioni diaboliche rispetto al resto d’Italia.
Se, come racconta Padre Amorth nel libro “L’ultimo Esorcista” (scritto insieme a Paolo Rodari), molti vescovi e cardinali non credono al diavolo e non credono negli esorcismi, allora si può dire che la Sicilia, almeno in questo, è un’isola “felice”.