“Regioni? Spesso sono zavorre inaccettabili”

Il Card. Angelo Bagnasco

“Dispiace molto che anche dalle Regioni stia emergendo un reticolo di corruttele e di scandali, inducendo a pensare che il sospirato decentramento dello Stato in non pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile”. Lo ha detto oggi il Card. Angelo Bagnasco davanti al Consiglio Permanente della CEI. L’arcivescovo di Genova nel suo discorso ai vescovi italiani ha toccato vari punti, ma è tornato a parlare degli scandali politici di questi giorni.

Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana non usa mezzi termini e punta coraggiosamente il dito contro ogni sperpero di denaro: “Che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione”, dice il cardinale, “ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti. Possibile che l’arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato? Si parla di austerità e di tagli, eppure continuamente si scopre che ovunque si annidano cespiti di spesa assurdi e incontrollati. Bisogna certo che gli stessi cittadini, che pure oggi sono così scossi, insieme al diritto di scelta dei propri governanti esercitino un più penetrante discernimento, per non cadere in tranelli mortificanti la stessa democrazia”.

Poi l’invito alla Governo dei tecnici a muoversi in fretta per salvare il Paese, con l’augurio che la politica possa ritornare presto sulla scena per incamminarsi lungo il sentiero delle riforme: “In una congiuntura particolarmente acuta, la classe politica ha ritenuto proprio dovere fare un passo indietro rispetto alla conduzione del governo del Paese. Ora è chiaro interesse di tutti che il governo votato dal Parlamento – dice Bagnasco – adempia ai propri compiti urgenti, e metta il Paese al riparo definitivo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose. Nel frattempo, la politica deve riempire operosamente la scena arrivando a riforme tanto importanti quanto attese. Proprio perché la politica è necessaria e, in sé, è arte nobile, non si può sottovalutare il sentimento ostile che va covando nella cittadinanza. Non è, a nostro avviso, un atteggiamento momentaneo e solo umorale, correggibile grazie a consuete mosse ad effetto: va letto con intelligenza e onestà per trarne i moniti salutari.

Oltre alle considerazioni su unioni di fatto, fine vita, disoccupazione e crisi, voglio segnalarvi anche questo passaggio del discorso del Card. Bagnasco, per un serio invito alla riflessione: “La Chiesa non è moribonda – come a volte si vorrebbe e viene rappresentata – lacerata da divisioni, soffocata da contro-testimonianze, in condizioni di mera sopravvivenza. La Chiesa è unita e – seppur sotto sforzo – vuole affrontare le traversie del tempo con umiltà, vigore e lungimiranza. Se nessuno ha interesse a nascondere la verità, non si può tacere che la Chiesa è rimasta forse l’unica a lottare per i diritti veri dei bambini, come degli anziani e degli ammalati, della famiglia, mentre la cultura dominante vorrebbe isolare e sterilizzare ciò che di umano resta nella nostra civiltà”.