Il vescovo di Carpi, Mons. Francesco Cavina, lancia “Fides et Labor”, un progetto ideato per chi ha una buona idea imprenditoriale ma non ha i soldi per realizzarlo. E così il prelato mette a disposizione 300.000 euro raccolti nel corso degli anni.
Un fondo destinato soprattutto ai giovani ma anche ai padri e alle madri in difficoltà, oppure a quanti hanno perso il lavoro che oggi cercano un riscatto. “Fides et Labor” è rivolto ad attività esercitabili nel territorio della Diocesi di Carpi che, a causa della lunga crisi economica, risultano escluse dal sistema del credito bancario per ragioni connesse alla mancanza di garanzie o a situazioni di precarietà, ma che intendono diventare economicamente autosufficienti e interagire nel tessuto sociale ed economico attraverso l’esercizio di un’attività lavorativa autonoma nuova o già esistente.
Il prestito massimo previsto – spiegano dalla Diocesi– è di 10 mila euro, la modalità di restituzione è personalizzata. Naturalmente la Diocesi non si limiterà solo all’erogazione della cifra richiesta, ma seguirà il ‘post ricevimento denaro’. “Seguiremo il percorso delle persone, non le perderemo di vista perché nessuno si senta solo e perché crediamo fermamente al valore della condivisione”, spiega il fiduciario economico vescovile, “una responsabilità condivisa è più leggera da portare, anche questo fa parte dell’idea originaria del Vescovo”.
“Il primo donatore è stato Benedetto XVI”, spiega Mons. Francesco Cavina, “che al termine della sua visita in Emilia, subito dopo il terremoto del 2012, donò 100.000 euro. Poi via via la somma è aumentata grazie alla generosità di coloro che hanno fatto donazioni non a progetti o realtà mirate ma a me, in qualità di Vescovo. Così oggi, con 300 mila euro disponibili, possiamo avviare questo progetto che mi sta particolarmente a cuore”.