Il Card. Brady e “l’inutile cultura del silenzio”

Il Card. Sean Brady

“Facevo parte di una inutile cultura di deferenza e di silenzio nella società e nella Chiesa, che fortunatamente è ormai un ricordo del passato”. Il Card. Sean Brady, primate della Chiesa Cattolica d’Irlanda accusato di aver coperto un prete pedofilo, non usa mezzi termini: in passato la Chiesa preferiva il silenzio.
Quella dell’attuale arcivescovo di Armagh è una presa di posizione forte, che arriva dopo le accuse lanciate contro di lui dalla trasmissione della BBC “This World” secondo cui il porporato, quando era ancora un semplice sacerdote (era il 1975), cercò di insabbiare il caso di un prete pedofilo seriale, Brendan Smyth. La trasmissione alcuni giorni fa ha pubblicato alcuni appunti presi da Bredy durante un interrogatorio del pedofilo: l’attuale cardinale, secondo “This World”, sapeva nomi e indirizzi di altre vittime di Smyth ma non prese alcun provvedimento.

Il Card. Brady adesso risponde alle accuse, si scusa, parla del silenzio della Chiesa in quegli anni ma denuncia anche il comportamento poco obiettivo dei curatori della trasmissione che, a dire del cardinale, hanno ricostruito la vicenda in modo distorto: “This World” ha detto di non aver ricevuto in tempo dal cardinale alcuna risposta alle loro domande. In realtà, scrive Brady, sei settimane prima della trasmissione (per l’esattezza il 15 marzo scorso) era stata richiamata l’attenzione su una serie di dettagli relativi all’indagine del 1975 che il programma però non ha segnalato.

“E’ mio parere che il programma ha deciso di esagerare e travisare volutamente il mio ruolo in questi eventi” dice l’arcivescovo di Armagh, “come altri mi sento tradito da chi aveva l’autorità nella Chiesa per fermare Brendan Smyth e non ha agito sulla base delle prove che ho dato loro. Tuttavia, ho anche accettato che facevo parte di una inutile cultura di deferenza e di silenzio nella società e nella Chiesa, che fortunatamente è ormai un ricordo del passato. Sono profondamente dispiaciuto che persone che avevano l‘autorità e la responsabilità per affrontare in modo adeguato il caso di Brendan Smyth, non lo hanno fatto con conseguenze tragiche e dolorose per quei bambini che poi ha così crudelmente abusato”.

Per Brady “è importante riconoscere che oggi sia la Chiesa che lo Stato hanno procedure adeguate e robuste in atto per rispondere alle accuse di abusi contro i bambini. Appoggio pienamente queste nuove procedure che includono l`obbligo di segnalare tempestivamente queste accuse alle autorità civili. Ho lavorato con gli altri nella Chiesa per mettere in atto queste nuove procedure e non vedo l`ora di continuare quel lavoro fondamentale negli anni a venire”.