Forse in Vaticano è il momento della resa dei conti, per i corvi d’Oltretevere la vita adesso potrebbe diventare molto difficile. Dopo il Vatileaks con la diffusione di documenti riservati della Santa Sede, arriva l’annuncio della costituzione di una commissione cardinalizia che dovrà fare piena luce sulla vicenda e trovare i colpevoli.
I porporati detective saranno tre, tutti ultraottantenni, autorevoli e che non entreranno in un ipotetico futuro conclave: a capo del team Benedetto XVI ha messo il Card. Herranz, 82 anni, giurista spagnolo, legato all’Opus Dei (descritto da molti come un uomo di grande fermezza). Ad affiancarlo ci saranno il Card. Tomko, 88 anni e il Card. Salvatore De Giorgi, 81 anni, arcivescovo emerito di Palermo. Proprio su quest’ultimo nome qualche alto prelato di Curia ha espresso a Stanze Vaticane qualche perplessità: il successore di De Giorgi in Sicilia è infatti il Card. Romeo, uno dei porporati citati nei documenti fuoriusciti dal Vaticano (il cardinale siciliano durante un viaggio in Cina avrebbe parlato di “pericolo di vita per Benedetto XVI”) e le decisioni di De Giorgi “potrebbero quindi non essere del tutto obiettive”.
I tre cardinali incaricati dal Papa dovranno adesso come prima cosa analizzare tutte le carte, rileggere gli articoli usciti sui giornali e rivedere alcune puntate del programma di Nuzzi “Gli intoccabili”, durante il quale vennero rese pubbliche le lettere di Mons. Carlo Maria Viganò (cfr. QUI).
I porporati troveranno comunque il terreno battuto: l’ispettore generale della Gendarmeria, Domenico Giani e il promotore di giustizia del Tribunale Vaticano, da mesi già conducono un’indagine interna che trovare i colpevoli.