La foto che vedete qui sopra non è stata scelta a caso: è una delle foto di Padre Frank Browne, scattata a bordo del Titanic. E’ la foto che immortala il piccolo Douglas Spedden mentre gioca con il padre sul ponte della nave e a cui il regista Cameron si è ispirato per una famosa scena del suo film del 1997 con Leonardo Di Caprio. Se questo scatto oggi possiamo vederlo anche noi, è solo grazie ad un miracolo.
A distanza di 100 anni dal naufragio e con l’uscita nelle sale della nuova versione 3D del film, si è tornati a parlare di Titanic. Non tutti sanno però che a bordo della nave nel 1912 c’era anche un sacerdote gesuita, Padre Browne, appassionato di fotografia che immortalò la nave e i passeggeri che partivano dalla stazione di Londra. Il sacerdote scattò quasi 80 foto, immagini che hanno fatto il giro del mondo e che sono diventate l’ultima testimonianza di ciò che accadeva a bordo del transatlantico prima del disastro (guarda QUI alcune delle foto di Padre Browne).
Il gesuita era imbarcato sul Titanic e si salvò grazie al suo spirito di obbedienza ai superiori: uno zio gli aveva pagato il biglietto per la
prima tappa del viaggio (quella da Southampton a Queenstown in Irlanda), a cena una sera nella sala da pranzo si trovò a chiacchierare con una coppia di coniugi americani. I due erano rimasti colpiti dal suo spirito di avventura e si offrirono di pagargli il viaggio fino a New York, per tutta la traversata. Il sacerdote rispose: “Il mio superiore di Dublino non mi darà mai il permesso”. Ma il turista americano – come racconta Padre Eddie O’Donnell – rincarò la dose: “Andiamo nella sala telegrafo e inviamo al suo superiore un telegramma per spiegargli tutto”. Dopo diversi giorni arrivò la risposta, un ordine preciso: “Scendi da quella nave”.
Padre Browne dovette obbedire e questo gesto gli salvò la vita. Qualche giorno dopo infatti ci sarebbe stata la tragedia che causò la morte di 1517 persone. Molti anni più tardi, nel 1960, dopo la morte del sacerdote gesuita, un confratello trovò in uno scantinato all’interno di un vecchio baule 40mila fotografie. Tra tutte riuscì a recuperare anche quelle del Titanic, diventate un patrimonio comune e diffuse oggi in tutto il mondo.