Stanze Vaticane

Il Papa cambia lo statuto dello IOR

Con un chirografo dello scorso 8 agosto (ma diffuso oggi), Papa Francesco ha deciso di modificare lo statuto dello IOR, la banca vaticana. Il documento era fermo al 1990 e portava la firma di Giovanni Paolo II. Lo scorso dicembre un libro (consegnato al Papa) aveva denunciato la situazione di stallo all’interno dell’Istituto per le Opere di Religione, in particolare il fatto che lo statuto fosse fermo ancora al 1990. Francesco aveva tentato di cambiare le cose senza successo. Adesso con il nuovo statuto…

…cambieranno molte cose. Come si legge nel chirografo del Papa, il nuovo statuto arriva “allo scopo di continuare ad adeguare sempre meglio le strutture e l’attività dell’Istituto alle esigenze dei tempi, facendo ricorso, in particolare, alla collaborazione e alla responsabilità di laici cattolici competenti. Gli Statuti dell’Istituto per le Opere di Religione vengono rinnovati, ad experimentum per due anni”. Tra le novità quella che riguarda la revisione dei bilanci che verrà affidata ad esterni con un ruolo più determinante della Commissione Cardinalizia di Vigilanza e del Prelato. Un modo per rafforzare ancora di più la presenza del Pontefice (attraverso i suoi “delegati”) all’interno dell’Istituto. E poi un’altra novità riguarda il personale della Banca Vaticana che avrà l’obbligo di esclusività. Come si legge nell’articolo 29: “essi non possono svolgere altre attività di tipo impiegatizio e/o consulenziale, sia retribuite sia a titolo gratuito, né esercitare attività d’impresa commerciale, né partecipare, a qualsiasi titolo, di società, sia all’interno sia all’esterno dello Stato della Città del Vaticano”.

Poco dopo la sua elezione a Vescovo di Roma, Francesco, aveva provato a riformare lo Ior e per farlo incaricò una commissione (formata da cardinali, vescovi e laici) di studiare l’Istituto per le Opere di Religione, richiedere alla dirigenza della documentazione e fotografare la situazione della banca vaticana, in modo che il gruppo potesse proporre al Papa una possibile riforma. Bergoglio, dopo un anno di lavoro, chiese che lo Ior modificasse il proprio statuto, ormai troppo obsoleto, fermo ancora al 1990. Ma la commissione riferì al Pontefice che la documentazione richiesta alla “Banca di Dio” non fu mai consegnata. E il nuovo statuto non vide mai la luce.

L’inquietante retroscena è stato raccontato nel libro Il Caso Marcinkus – Il banchiere di Dio e la lotta di Papa Francesco alle finanze maledette“, volume che racconta gli anni del monsignore americano con lo sguardo sempre rivolto all’attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. E con questo libro emergono nuovi dettagli, nuove testimonianze e documenti inediti ritrovati dall’autore all’interno dell’archivio personale di Giulio Andreotti.
Lo scorso dicembre una copia del volume è stata consegnata personalmente anche a Papa Francesco.

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