Poco dopo la sua elezione a Vescovo di Roma, Francesco, provò anche a riformare lo Ior e per farlo incaricò una commissione (formata da cardinali, vescovi e laici) di studiare l’Istituto per le Opere di Religione, richiedere alla dirigenza della documentazione e fotografare la situazione della banca vaticana, in modo che il gruppo potesse proporre al Papa una possibile riforma. Bergoglio, dopo un anno di lavoro, chiese che lo Ior modificasse il proprio statuto, ormai troppo obsoleto, fermo ancora al 1990. Ma la commissione riferì al Pontefice che la documentazione richiesta alla “Banca di Dio” non fu mai consegnata.
Uno smacco al Papa, una storia che – a dire di alcuni componenti di quel gruppo di lavoro
Il libro di Fabio Marchese Ragona “Il Caso Marcinkus – Il banchiere di Dio e la lotta di Papa Francesco alle finanze maledette“ (Chiarelettere, pp.150, 15 euro) racconta gli anni del monsignore americano con lo sguardo sempre rivolto all’attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. E con questo volume emergono nuovi dettagli, nuove testimonianze e documenti inediti ritrovati dall’autore all’interno dell’archivio personale di Giulio Andreotti.