Stanze Vaticane

“Il Papa è sereno, ma sa del pericolo”

alessandrini

Ho realizzato per “La Strada dei Miracoli”, alla vigilia del viaggio di Papa Francesco in Africa, un’intervista al vice comandante della Gendarmeria Vaticana, il Colonnello Costanzo Alessandrini. “Il Santo Padre sa del pericolo incombente, ma è sereno. Allo stato attuale non ci sono minacce specifiche ma…”

Colonnello, dopo i fatti di Parigi e in vista del Giubileo avete innalzato il livello di sicurezza come ha fatto l’Italia?
Il nostro apparato di sicurezza che vigila sulla persona del Papa e sul territorio Vaticano, nonostante i gravi fatti di Parigi ed altri accaduti in passato, e con il Giubileo alle porte, non ha subito variazioni, è adeguato e sempre pronto per ogni emergenza. Del resto non se ne può innalzare o abbassare il livello, come avviene di volta in volta per una partita di calcio o per una manifestazione. E non dimentichiamoci poi che gli attacchi più duri sono avvenuti in tempi relativamente tranquilli. Vede, un sistema di sicurezza deve essere appropriato a ciò che si protegge e – nel nostro caso – dobbiamo considerare sì l’importanza ed il prestigio, ma soprattutto il significato religioso, spirituale, morale, che rivestono il Papa e la Santa Sede nel mondo.

Papa Francesco è in pericolo? Esistono minacce concrete contro di lui?
Allo stato attuale non ci sono minacce specifiche, sono generiche. Certo, saremmo degli incoscienti se non manifestassimo preoccupazione, soprattutto adesso dopo i tragici fatti di Parigi. Anche Papa Francesco sa del pericolo incombente, che è, – diciamolo pure – costante, ma lui è sereno, non cambia i suoi programmi e soprattutto il suo stile di vita che ormai tutti conosciamo all’insegna della sobrietà e della semplicità, che lo porta vicino agli ultimi fino alle periferie più estreme. E noi, accanto a lui, come dice sempre il Dr. Giani, nostro comandante, siamo solo dei cirenei che facciamo la nostra inutile parte.

Il Papa come sta vivendo questo momento?
Papa Francesco, subito dopo gli attentati di Parigi, ha espresso dolore, sconforto, vicinanza ai familiari delle vittime e il cordoglio all’amata nazione francese. Ma lui, con la sua testimonianza, ci insegna che la fede supera qualsiasi ostacolo perché è più forte della paura e della rassegnazione.

Anche la Gendarmeria Vaticana ha delle “teste di cuoio” addestrate per azioni antiterrorismo?
Essendo questo un argomento che interessa strettamente l’aspetto operativo del Corpo, preferirei non toccarlo…

E’ vero che ricevete informazioni preziosissime e collaborazione anche da Paesi islamici?
Abbiamo contatti e relazioni, in primis ovviamente, con l’Italia, ma anche con gli altri paesi, specialmente in occasione delle visite pastorali e dei viaggi apostolici del Santo Padre. Anche a livello di collaborazione e di scambio di informazioni c’è un’attività ordinaria con gli omologhi delle strutture straniere e dei servizi d’intelligence. Svolgiamo un’intensa attività anche in ambito Interpol. Il Vaticano ha aderito a questo Organismo Internazionale nel 2008 durante la conferenze generale a San Pietroburgo e – per rispondere alla domanda – in quella occasione tutti i Paesi membri votarono all’unanimità per l’ingresso del Vaticano nell’organizzazione, a dimostrazione dell’interesse da parte di tutti, compresi i paesi islamici, ad aver rapporti con noi (Gendarmeria) che rappresentiamo questo piccolo fazzoletto di terra cui più di un miliardo di persone fa riferimento!

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