Stanze Vaticane

“Ancora ispezioni e uno IOR rivoluzionato”. Parla l’uomo delle finanze di Papa Francesco

René Bruelhart (photo CNS/Paul Haring)

René Bruelhart (photo CNS/Paul Haring)

“Allo IOR rispetto al passato la mentalità è cambiata, abbiamo fatto dei controlli e son servite delle correzioni. In Vaticano ora ci potranno essere nuove ispezioni”. A raccontarlo in un’intervista a tutto campo a “Stanze Vaticane” è René Brülhart, 43 anni, avvocato svizzero, dallo scorso novembre a capo dell’AIF, l’intelligence finanziaria del Vaticano. Vero “cane da guardia” delle finanze del Papa, Brülhart guida l’organismo della Santa Sede che ha il compito di vigilare per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.

Presidente, la “cura Bergoglio” per la trasparenza finanziaria in Vaticano sta funzionando?
Negli ultimi due anni e mezzo è stato introdotto un nuovo quadro giuridico e istituzionale e il sistema sta funzionando. Sia il quadro giuridico che quello istituzionale rappresentano le fondamenta per un sistema funzionante e sostenibile al fine di proteggere la Santa Sede da potenziali abusi nell’ambito del settore finanziario.

L’AIF nel corso del 2014 ha trasmesso sette rapporti di operazioni sospette all’autorità giudiziaria Vaticana. Quali sono i reati ipotizzati?
Si tratta di potenziali casi di frode o di grave evasione o elusione fiscale.  Ad ogni modo, l’AIF, ultimata l’attività di analisi, segnala il sospetto di ipotesi di reato inoltrando un rapporto all’autorità vaticana competente, il Promotore di Giustizia. Con ciò si chiude una fase, quella di informazione o intelligence finanziaria, e si apre un’altra fase, quella investigativa e giudiziaria.

Avete effettuato anche un’ispezione nella sede dello IOR. Cosa avete trovato?
L’ispezione è stata condotta in base alla normativa vaticana per la verifica dell’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Non sono emerse criticità strutturali o fondamentali. Ma certamente com’è fisiologico ci sono stati dei punti per i quali l’AIF ha disposto delle misure correttive.

Secondo lei la mentalità all’interno dello IOR oggi è cambiata rispetto a quando si verificavano degli scandali?
L’introduzione di un nuovo quadro giuridico conduce quasi automaticamente ad un cambiamento della mentalità. Una comunicazione chiara e trasparente è richiesta dalla nuova normativa e fa comprendere perché le riforme sono importanti. Il processo attivato funziona e con lo IOR si è stabilito un dialogo costruttivo.

Ci potranno essere ispezioni anche all’APSA (l’Amministrazione del Patrimonio del Sede Apostolica, ndr) o in altri organismi come successo già con lo IOR?
Sì, dato che ciò è parte fisiologica del quadro regolamentare introdotto dalla Santa Sede.

Si arriverà ad un accordo Vaticano-Bankitalia per la trasparenza finanziaria?
L’AIF ha stipulato un Protocollo con la UIF italiana l’estate del 2013. Inoltre, ha siglato Protocolli con le Autorità di vigilanza di Germania e Stati Uniti nei recenti mesi. Attualmente si ha anche un buon grado di dialogo con la Banca d’Italia.

Trova delle resistenze da parte della vecchia guardia in Curia rispetto ai vostri controlli, alle vostre ispezioni?
No. L’AIF ha un chiaro mandato e la sua efficace attuazione è cruciale per proteggere la Santa Sede nella maniera migliore.

In Vaticano ci si sta incamminando verso una piena trasparenza finanziaria?
 Il sistema che è stato introdotto dalla Santa Sede per il contrasto degli illeciti finanziari è in linea con i migliori standard internazionali e sta funzionando. Direi che stiamo procedendo nella giusta direzione.

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