Stanze Vaticane

“Scandalosi i listini prezzi in chiesa”

Papa Francesco a Santa Marta

Papa Francesco a Santa Marta

Nella sua omelia a Santa Marta, Papa Francesco ha puntato il dito contro quei preti “affaristi” che appendono i listini prezzi e chiedono soldi per matrimoni, battesimi, ecc. “E il popolo si scandalizza per questo” ha detto Bergoglio. Ma c’è ancora chi chiede soldi per il funerale o per un esorcismo. O addirittura per il catechismo dei bambini…

Era diventato famoso il caso di quel parroco della provincia di Pistoia che aveva appeso in chiesa un “listino prezzi” per i sacramenti, con prezzi da 190 euro per il matrimonio a 90 per battesimo o funerali. Oppure quello dell’arciprete di un paese della provincia di Brindisi che aveva comunicato ai fedeli il “cambio di tariffa” per i funerali, “alzata” a 120 euro.

Oggi il Papa si è rivolto anche a loro durante la sua omelia nella messa mattutina di Santa Marta. Come riportato dalla Radio Vaticana il Papa ha ammonito: “Io penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità… Quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è lì la lista dei prezzi per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la Messa. E il popolo si scandalizza”.

“Una volta, appena sacerdote – ha ricordato Bergoglio – io ero con un gruppo di universitari, e voleva sposarsi una coppia di fidanzati. Erano andati in una parrocchia: ma, volevano farlo con la Messa. E lì, il segretario parrocchiale ha detto: ‘No, no: non si può’ – ‘Ma perché non si può con la Messa? Se il Concilio raccomanda di farlo sempre con la Messa …’ – ‘No, non si può, perché più di 20 minuti non si può’ – ‘Ma perché?’ – ‘Perché ci sono altri turni’ – ‘Ma, noi vogliamo la Messa!’ – ‘Ma pagate due turni!’. E per sposarsi con la Messa hanno dovuto pagare due turni. Questo è peccato di scandalo”.

Ma Francesco non si è rivolto soltanto ai sacerdoti “affaristi” ma anche ai laici: “Quando quelli che sono nel Tempio – siano sacerdoti, laici, segretari, ma che hanno da gestire nel Tempio la pastorale del Tempio – divengono affaristi, il popolo si scandalizza. E noi siamo responsabili di questo. Anche i laici, eh? Tutti. Perché se io vedo che nella mia parrocchia si fa questo, devo avere il coraggio di dirlo in faccia al parroco. E la gente soffre quello scandalo. E’ curioso: il popolo di Dio sa perdonare i suoi preti, quando hanno una debolezza, scivolano su un peccato … sa perdonare. Ma ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente. Non ce la fa a perdonare! E lo scandalo, quando il Tempio, la Casa di Dio, diventa una casa di affari, come quel matrimonio: si affittava la chiesa”.

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