Nella sua omelia a Santa Marta il Papa è tornato a parlare, ancora una volta, del diavolo. Ultimamente lo fa sempre più spesso. Qualche giorno fa ha anche inviato un messaggio all’Associazione Internazionale degli Esorcisti chiedendo vicinanza alle vittime del demonio.
«Non si può pensare a una vita spirituale, a una vita cristiana» senza «resistere alle tentazioni, senza lottare contro il diavolo», ha detto Papa Francesco nella sua meditazione mattutina alla Domus Santa Marta, e pensare — ha ribadito il Papa — che hanno voluto farci credere «che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male». Invece «il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Lo ricorda san Paolo, «la parola di Dio lo dice», eppure sembra che «noi non siamo tanto convinti».
Bergoglio ha quindi invitato tutti a non esser “pigri” e lottare, indossando “l’armatura di Dio, la verità”: «La vita è una milizia, la vita cristiana – ha detto il Papa – è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande: quella gioia che il Signore ha vinto in noi, con la sua gratuità di salvezza. Ma sì, tutti siamo un po’ pigri, no, nella lotta, e ci lasciamo portare avanti dalle passione, da alcune tentazioni. È perché siamo peccatori, tutti! Ma non scoraggiatevi. Coraggio e forza, perché c’è il Signore con noi».
E solo pochi giorni fa, 300 esorcisti si sono riuniti a Roma per il loro primo congresso dopo il riconoscimento della Congregazione per il Clero. Guidati da Padre Francesco Bamonte, i sacerdoti (provenienti soprattutto da Europa e Stati Uniti) hanno ricevuto un messaggio dal Pontefice: “Gli esorcisti, nel particolare ministero esercitato in comunione con i propri vescovi, manifestino l’amore e l’accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell’opera del maligno”.