“Cosa succede alla fine di ognuno di noi? Alla fine, che cosa sarà del popolo di Dio?” E’ quanto ha chiesto questa mattina Papa Francesco ai fedeli radunati in Piazza San Pietro commentando il libro dell’Apocalisse.
La domanda su cosa ci sia “alla fine di tutto” è stata rivolta dal Pontefice ai pellegrini nel corso della consueta udienza generale del mercoledì.
“Durante questo tempo – ha detto il Papa – abbiamo parlato sulla chiesa, sulla nostra santa madre chiesa gerarchica, che e’ il popolo di Dio in cammino. Oggi vogliamo domandarci, – ha proseguito Francesco – alla fine che cosa sara’ del popolo di Dio? Che cosa sara’ di ciascuno di noi? Che cosa dobbiamo attenderci?”. Ha quindi ricordato le parole con cui “l’apostolo Paolo rincuorava i cristiani di Tessalonica”, “queste parole che sono tra le piu’ belle del nuovo testamento: ‘e cosi’ per sempre saremo con il Signore, parole semplici ma con una densita’ di speranza tanto grande”.
“Un altro elemento che ci conforta e ci apre il cuore, – ha commentato il Papa parlando dell’Apocalisse – e’ che Giovanni dice che nella Chiesa di Cristo si rende visibile la Gerusalemme nuova, cio’ significa che la Chiesa oltre che sposa è chiamata a diventare città, simbolo di convivenza”. “Che bello – ha aggiunto – poter contemplare secondo un’altra immagine suggestiva dell’apocalisse, tutti i popoli radunati insieme in questa citta’ dove sara’ lo spirito di Dio, non ci saranno prevaricazioni e distinzioni di alcuna ragione, etica o sociale, ma saremo tutti una sola cosa in Cristo”.