In questa puntata di “Stanze Vaticane” è intervenuto il Card. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero e Mons. Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano allo Jonio e Segretario Generale della CEI.
Il Card. Beniamino Stella ha commentato la settimana del Papa e le parole di Francesco sulla corruzione tra gli ecclesiastici dicendo: “Fatti di corruzione nella Chiesa non dovrebbero accadere mai. Più volte il Papa ha fatto riferimento a queste profonde tristezze del corpo ecclesiale. Corruzione significa il peccato che si ripete, che si fa abito dell’agire, quella è la corruzione, perdere la sensibilità, la pelle non reagisce più a quello stimolo che arriva da Dio. Nella Chiesa esiste questa dolorosa, triste realtà. Il papa la segnala, la condanna, ma indica che per gli uomini di Chiesa e per tutti coloro che nella vita politica, sociale, operano con questi parametri che si chiamano essere corrotti c’è una porta grande, ovvero convertirsi, cambiare rotta, fare inversione di marcia profonda davanti a Dio, cambiando vita, chiedendo perdono a Dio, alla Chiesa, alla società. E’ un passo difficile ma liberatorio: chi chiede perdono ritrova la gioia, la pace, la voglia di vivere, è come rinascere. Dobbiamo pensare che Dio è sempre con noi.
Mons. Galantino, a proposito della scomunica del Papa contro i mafiosi ha commentato in collegamento telefonico dalla Calabria: ” Siamo grati al Signore per la chiarezza con la quale il Santo Padre ha detto a tutti noi qual è il pensiero della Chiesa e di Dio. In questo caso il Santo Padre, con grande chiarezza, ha fatto leva su una realtà che qui spegne le speranze e impedisce di vivere in maniera progettuale la vita di ogni giorno. Ed è quello che fa la ‘ndrangheta da sempre. Il messaggio è stato molto forte, Papa Giovanni Paolo II aveva parlato con grande chiarezza, con il suo monito contro le mafie. Lo aveva fatto anche papa Benedetto XVI. Ma oggi ci troviamo di fronte ad un ulteriore, chiaro passo avanti: la scomunica, cioè tu sei fuori se non ti allinei con quanto il Signore vuole che tu faccia e che tu dica”.