Stanze Vaticane

Una Congregazione per la Carità

Il Papa in mezzo alla folla

Il Papa in mezzo alla folla

Si dovrebbe chiamare Congregazione per la Giustizia e la Carità e Papa Francesco ci pensa da un po’ di tempo. Ne ha discusso più volte con il “G8” cardinalizio e ha esaminato le varie opzioni provenienti anche dalla Curia Romana…

Tra i progetti di riforma del Papa c’è quello di creare questa Congregazione tutta dedicata alla carità e ai poveri: la nuova struttura vedrebbe l’accorpamento di quattro Pontifici Consigli tra cui quello di Giustizia e Pace, Migranti e Itineranti, “Cor Unum” e Cultura, avrebbe un cardinale prefetto a capo e diversi segretari (non per forza vescovi). Un’idea che porterebbe quindi anche ad una conseguente riduzione generale dei cardinali a capo dei dicasteri vaticani perché il loro ruolo – avrebbe detto il Papa in una delle ultime riunioni – dev’essere tutt’altro.

Insieme all’Elemosineria Apostolica, guidata dall’arcivescovo polacco Konrad Krajewski, l’inviato del Papa in mezzo ai poveri, arriverebbe quindi una seconda struttura vaticana destinata a diventare il centro nevralgico d’Oltretevere dove poter studiare interventi e iniziative per contrastare il problema della povertà. Un tema molto caro a Papa Francesco che ha messo i poveri e gli ultimi al centro del suo pontificato.

Dopo la nascita della Segreteria per l’Economia (con a capo il Card. Pell), si continua a lavorare inoltre sulla creazione di una Congregazione per i Laici (che porterebbe all’accorpamento di altri Pontifici Consigli, tra cui quello per i Laici, la Famiglia e gli Operatori Sanitari) e di una Segreteria per le Comunicazioni (che unirebbe sotto un’unica struttura la Sala Stampa Vaticana, il Centro Televisivo Vaticano, la Radio Vaticana, l’Osservatore Romano e il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali). Proprio su questo tema di riforma delle comunicazioni vaticane, qualche settimana fa, Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, ha parlato con Stanze Vaticane dicendo: “Si parla di questa riforma della comunicazione vaticana, ci sono delle riflessioni in merito, si pensa a una più stretta collaborazione tra i media vaticani”.

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