E’ il nemico numero 1 di Papa Francesco, spesso protagonista delle sue omelie. Il principe di questo mondo, il diavolo, è al centro di un nuovo corso di formazione per sacerdoti (ma anche laici), organizzato in questi giorni tra Roma e Bologna.
I circa duecento partecipanti al corso “Esorcismo e preghiera di liberazione”, organizzato dall’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Regina Apostolorum e dal Gris, arrivano da 33 paesi dei cinque continenti, anche dalla Corea, dall’Australia e dagli Usa. “E’ un corso rivolto soprattutto ai sacerdoti che sono i primi interessati ad imparare il ministero dell’esorcistato, ma non solo a loro”, spiega alla Radio Vaticana padre Cesare Truqui, legionario di Cristo, esorcista, tra gli organizzatori del corso che si concluderà il 10 maggio.
“Un sacerdote esorcista e’ infatti di solito affiancato da una serie di laici che lo aiutano nello svolgimento del suo ministero. Psicologi, psichiatri o medici, ma anche persone normali, professionisti, casalinghe, che possono coadiuvare il sacerdote sia nell’esorcismo, sia nel colloquio preliminare necessario per capire se si tratta di possessione o meno, e quindi curare meglio il discernimento degli spiriti”, prosegue il sacerdote.
“Approfondire il tema della possessione diabolica non significa provocare una paranoia generale ma creare la consapevolezza dell’esistenza del demonio e della possibilita’ della possessione. Ma e’ anche una conoscenza che da’ molto equilibrio, perche’ si comprende che avviene molto raramente e comunque l’influenza satanica si puo’ combattere con Dio, con la preghiera, con la devozione mariana”, aggiunge.
Papa Francesco, nell’omelia a Santa Marta dell’11 aprile corso, ha ricordato che “il Principe di questo Mondo, il diavolo, non vuole la nostra santita’, non vuole che noi seguiamo Cristo”. “Il diavolo c’e’ anche nel secolo ventunesimo e non dobbiamo essere ingenui e imparare a lottare contro di lui”. “Il Papa ci affascina con la sua semplicita’ e la sua fede viva”, commenta ancora l’esorcista padre Truqui. “Ripristina temi che sembrano dimenticati ma sono sempre presenti. Il Papa ci ricorda che parlare del demonio non significa creare una nuova teologia fuori dal Vangelo ma restare all’insegnamento di Gesu’ Cristo”.