In queste ore il sito del settimanale Famiglia Cristiana sta lanciando QUI un sondaggio: “Mahony sì o no al conclave?”. La domanda nasce dopo lo scandalo che ha coinvolto il cardinale americano, colpevole di aver insabbiato 119 casi di pedofilia nella sua diocesi, Los Angeles. E spunta anche una petizione contro di lui.
Sul sito Catholics United si chiede infatti a gran voce che il porporato 76enne non partecipi all’elezione del nuovo Papa il prossimo marzo. L’arcivescovo emerito di Los Angeles era stato infatti sospeso da ogni incarico lo scorso 31 gennaio dal suo successore, Mons. Josè Gomez (che ha dovuto risarcire le famiglie delle vittime con 600 mila dollari): l’accusa è quella di aver nascosto per anni casi di abusi sessuali, soprattutto quelli di Don Nicolas Aguilar Riveira, sacerdote poi fuggito in Messico.
Il prossimo 23 febbraio il Card. Mahony, che non ha ammesso le proprie colpe ma che chiede “la grazia di sopportare le umiliazioni”, dovrà presentarsi in tribunale per rispondere ai giudici. Nonostante ciò il porporato i primi di marzo, se tutto rimane invariato, volerà a Roma per le congregazioni e il conclave. Parteciperà insomma regolarmente alle votazioni, anche se in tanti negli Stati Uniti (oltre alle petizioni) hanno chiesto al Card. Dolan, presidente della conferenza episcopale americana, di prendere provvedimenti d’accordo con la Santa Sede.
In realtà in Vaticano si è già parlato del caso Mahony: come riferisce Vatican Insider “alla vigilia delle dimissioni papali, il decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano tentò invano di chiedere al Pontefice una linea «soft» nei confronti dell’arcivescovo emerito di Los Angeles”.
Questo il testo della lettera che Mons. Gomez ha scritto ai fedeli della diocesi:
“Questa settimana rendiamo pubblici i documenti sui sacerdoti che abusarono sessualmente di minori mentre erano al servizio dell’arcidiocesi di Los Angeles. Sono fatti successi decenni or sono, ma questo non li rende meno gravi.
Leggere questi documenti è stata per me un’esperienza brutale e dolorosa. Il comportamento in essi descritto è terribilmente triste e maligno. Non c’è modo di scusare né di spiegare quanto fu fatto a quei bambini. I sacerdoti coinvolti avevano il dovere di essere per loro veri padri spirituali, e hanno fallito. Un fallimento che oggi abbiamo il dovere di riconoscere.
Abbiamo bisogno di pregare per tutti coloro che sono stati feriti da esponenti della Chiesa. E dobbiamo continuare ad aiutarli nel lungo e doloroso processo di guarigione dalle ferite e di ricostruzione della fiducia che fu così terribilmente tradita. Non posso cancellare i misfatti che troviamo in questi documenti. Leggerli, riflettere sul dolore inflitto a quelle persone, è stata la più triste esperienza da quando sono diventato il vostro arcivescovo nel 2011.
Il mio predecessore, l’arcivescovo emerito cardinal Roger Mahony, ha espresso il proprio rincrescimento per non essere stato capace di garantire la giusta protezione ai giovani affidati alle sue cure. Con effetto immediato, ho informato il cardinale Mahony di averlo privato di qualunque incarico amministrativo o pubblico. Anche il vescovo ausiliare Thomas Curry ha manifestato dispiacere per le decisioni prese mentre serviva copme vicario per il clero. Ho accettato la sua richiesta di essere sollevato dalla responsabilità di vescovo di Santa Barbara.
A tutte le vittime di abusi sessuali da parte di esponenti della nostra Chiesa dico: voglio aiutarvi e sono profondamente addolorato dai peccati commessi contro di voi. A tutti i cattolici dell’arcidiocesi di Los Angeles dico: come ormai facciamo da diversi anni, continueremo anche in futuro a denunciare alle autorità di polizia qualunque credibile informazione su ulteriori abusi e a rimuovere dal ministero tutti coloro che saranno credibilmente accusati. Continueremo a lavorare ogni giorno affinché i nostri ragazzi siano amati e protetti nelle nostre parrocchie, nelle scuole e in qualunque luogo riconducibile all’arcidiocesi.
Nelle prossime settimane fornirò altre informazioni con maggiori dettagli. Ora è tempo di pregare e riflettere e abbracciare le vittime degli abusi sessuali. Affido tutti noi, i nostri figli e le nostre famiglie alla Santa Madre Maria”.